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X Trofeo Crinale: cronaca, clasifiche, foto

06/03/2013

PresentazioneFebbio – RE – La decima edizione del Trofeo Crinale Ski-Alp, 6° Memorial Cristian Artioli, vede la vittoria in campo maschile del Master (campione italiano di categoria 2011 e 2012) Camillo Campestrini, secondo posto per Manuel De Gasperi e terzo per Fabio Iacchini. Orietta Calliari vince la classifica femminile, precedendo la trail runner Katia Fori e la beniamina locale Giulia Botti, alle prese con un “problema tecnico” all’attrezzatura che tuttavia non le impedisce di ottenere questo ennesimo ottimo risultato.

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Lungo un percorso rimaneggiato rispetto ai programmi originali, ma ugualmente spettacolare e competitivo, caratterizzato da tre salite e tre discese per un totale di oltre 1500mt di dislivello positivo, circa 70 atleti hanno dato vita a una splendida giornata di sport, impreziosita da condizioni da favola, un’organizzazione impeccabile e la solita passione che contraddistingue questa gara, ormai il classico per eccellenza dello scialpinismo appenninico. Febbio si conferma location perfetta, teatro ideale per un'iniziativa in grado di rivaleggiare, sia come spettacolarità che come competitività, con le blasonate tappe alpine di uno sport in forte espansione. Una competizione che, oggi più che mai, può essere vissuta anche come un semplice pretesto per godere delle enormi possibilità escursionistiche e potenzialità turistiche della zona. Un dimostrazione in più, se ce ne fosse ancora bisogno, che… c’è vita oltre le piste.

LA CRONACA

Partenza puntuale alle 9:30 presso località Rescadore, a 1150 metri di quota. Gli atleti scattano di corsa affrontando un primo tratto di 200 metri su strada forestale. Calzati gli sci attaccano i 500 metri della prima salita quasi completamente nel bosco. Il gruppo di testa inizia ad allungarsi; le forze in campo divengono da subito evidenti, con i primi tre atleti a fare l’andatura e gli altri a inseguire. Al termine della prima breve discesa Campestrini si presenta già con un discreto vantaggio.

La seconda salita è quella più dura. Oltre 700 metri tirati, tra frequenti inversioni e pendii mozzafiato sempre ottimamente innevati, la traccia si inerpica fin sul Crinale a 2050 metri. Un vero spettacolo assistere ai cambi di direzione e all'andatura scandita da tutti gli atleti, immersi in un paesaggio da favola.

La seconda discesa è inedita. Mai nelle nove precedenti edizioni vi era stata la possibilità di far assaporare agli sci dei partecipanti il gusto effimero della neve dei canali sul versante sud del Crinale. La linea prescelta è quella del Canale del Picol, uno scenografico e ampio (data l’ingentissima quantità di neve) budello che precipita dai 2050 metri della cima fino ai 1750 del limite della vegetazione. La neve è compatta, portante, gli sci corrono e i curvoni, le derapate, le conduzioni disegnate tra una sponda e l’altra dell’half pipe naturale sono puro spettacolo e divertimento.

In fondo, altro cambio pelli e terza risalita. Subito si affronta uno dei traversi che da queste parti chiamano carnivori, poi un susseguirsi senza fine di zig zag e inversioni scenografiche con il sole sopra le spalle e la cima del Crinale, di nuovo lei, che pare non arrivare mai. Si scollina a 2066 metri, in corrispondenza dell’arrivo della compianta seggiovia 2000, un tempo porta d’accesso per il paradiso freeride di Febbio, oggi chiusa, ma ugualmente frequentata dai tanti escursionisti e sci alpinisti appassionati di sci e fuoripista.

Al comando sempre loro, gli atleti alpini più forti. Dietro una mandria senza fine di concorrenti agguerriti e vogliosi di assaggiare le nevi polverose di una delle discese simbolo del fuoripista appenninico. Quasi 1000 metri di dislivello da affrontare tutti d’un fiato. Primo tratto semplice e di avvicinamento, poi si apre l’immenso anfiteatro della Carcamogena, oggi reso indimenticabile da un manto di neve fresca che sublima questa discesa in qualcosa di epico e indimenticabile. Le gambe che bruciano, la ghisa nelle vene e i muscoli che spasmano svaniscono e trovano sollievo in curve che letteralmente galleggiano in polvere. E’ qui che alcuni concorrenti danno dimostrazione di una tecnica discesistica invidiabile. Iacchini su tutti pare volare, in onirica compagnia di personaggi mitologici dalla dubbia provenienza.

Il sogno viene interrotto dal faggio. Un imbuto conduce gli atleti a combattere contro le frasche, i tronchi e i rami spezzati del famigerato Faggio Mannaro Appenninico. Serve prontezza di riflessi, velocità, coraggio e una certa dose di follia per uscirne vincitori, o almeno indenni. Qualità di cui sembrano esserne ben forniti tutti i partecipanti. Oggi il Faggio è di buon umore e, a parte una qualche racchetta spezzata, lascia loro in ricordo solo tanta adrenalina e divertimento. Da qui al traguardo è (quasi) pura amministrazione. Le ultime insidie, rappresentate solo da qualche scatola crostosa e buca nascosta, vengono tutto sommato ben superate.

Al traguardo giunge primo il trentino Camillo Campestrini della società I Favolenzein 1h 37’ 06", secondo posto per Manuel De Gasperi di Trento della società Asd Arcobaleno in 1h 39' 45", terzo per Fabio Iacchini di Macugnaga del team Jolly Sport in 1h 41’ 36".
Tra le ragazze miglior tempo in 2h 04' 52" per Orietta Calliari di Cles (TN) del Brenta Team, secondo in 2h 28' 59" per la parmigiana Katia Fori dell'Asd Kinomana e terzo in 2h 32' 13" per la reggiana Giulia Botti sempre dell'Asd Kinomana, colta in partenza da memento fulminante.

Primo concorrente emiliano romagnolo Federico Celeghini che con l'ottimo tempo di 1h 58' 26" è anche ottavo assoluto.
Ennio Dantone, una vecchia conoscenza del Trofeo, spicca tra gli Over 50 e con il 18° posto assoluto si aggiudica il premio di categoria.
Tra i non agonisti si aggiudica il primo posto il local Matteo Ferrari, il suo tempo di 2h 21' 01" vale il 22° posto assoluto.
Premiati anche gli snowboarders, la vittoria va al parmigiano Simone Bovis e secondo posto sempre per il parmigiano Daniele Furia.

Questa decima edizione del Trofeo Crinale Ski-Alp 2013 è stata anche la sesta prova, la finale, della Coppa Appennino, un circuito di gare di scialpinismo organizzato da un gruppo di volontari, appassionati della montagna e dello sci alpinismo e di alcune Associazioni Sportive a scopo dilettantistico, per promuovere sia l’attività dello sci alpinismo, sia le montagne dell’Appennino Emiliano.
In campo femminile vincitrice della Coppa è stata Katia Fori dell'Asd Kinomana seguita da Giulia Botti e Katia Marzani sempre dell'Asd Kinomana.
In campo maschile vittoria per Davide Varini seguito da Giuliano Gherardi e Federico Celeghini tutti appartenenti all' Asd Kinomana.
Fra gli snowboarders si aggiudica il primo posto Simone Bovis seguito da Daniele Furia e Gianmarco Guercetti.

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