Bella idea! Raccogliamo più foto possibile sulla "vecchia Febbio". Poi serebbe fantastico raccogliere i dati storici che la riguardano: come è nata, perchè, per merito di chi (...vabbè questo lo sappiamo...), ecc...

L'amarcord è qui.....

Io intendevo però una cosa più Febbio da giovane che noi da giovani....

Lo skilift dietro il mitico condominio c'era ma qui si va veramente all'archeologia di febbio.... Io mi ricordo solo il rotore con l'indicazioen TRIAL--> ai tempi dei campionati italiani a Febbio (come al "sassone"... e non dite che non sapete cos'è.....)

Prima che facessero la Pianelli c'era lo skilift che tagliava su verso Lama Rotonda e ti permetteva di andare a prendere la 2000... o così o a piedi. Oggi rimane il taglio nel bosco (ormai coperto) utilizzato come fuoripista (soprattutto dalle tavole ma anche dagli sci)... però ci vuole della voglia.

C'era il mitico Piella, quello in piazzale San Lorenzo, con l'ultimo pezzo veramente ripido e il distacco in discesa... si vede il rotore dalla Pianelli...

C'era il Meruzzo storico che arrivava sopra la esse del SuperG ed era un vero must... Uno dei più grandi rimpianti di Febbio visto l'aborto inutile (e ora sempre fermo) che hanno fatto dopo...

Da lì si prendeva il Faggeta (c'era da scalettare) che arrivava fino alla curva sopra piazzale San Lorenzo... altro enorme rimpianto perchè oltre ad andare ai 200 all'ora tirava da matti e soprattutto dava accessibilità a tutte le varianti della pista dietro (Lama Golese detta anche "nord"). L'insieme Meruzzo-Faggeta ti portava ben più in alto (e in tempi minori) alla Rescadore.

Da notare anche il mitico skilift a mano in Plan de Soleil....

Per anni io ho visto su al bar del rifugio il mitico poster con tutti i tracciati (corretti poi a mano con i pennarelloni jumbo)...

Augh

quote:

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se avete due telecamere pure i controcampi

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tre telecamere

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ho fame

quote:

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Allora si fanno gli effetti alla Matrix... pensate al 360 di cristian mentre l'inquadratura si sposta di lato e poi sotto mentre l'aria trema e Andrea gli chiede "Vuoi una caramella?!?"

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La musica è come il cibo.
Se ne mangi solo di un tipo,
finisci per essere denutrito.

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Colui che la libera....
ce l'ha nel sangue...

quote:

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Allora si fanno gli effetti alla Matrix... pensate al 360 di cristian mentre l'inquadratura si sposta di lato e poi sotto mentre l'aria trema e Andrea gli chiede "Vuoi una caramella?!?"

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E l'effetto iperspazio quando saliamo sulla 2000 dove lo metti?
E il bullet time con telecamera che ruota a 360° intorno a davide in fermo immagine che a uovo implode al Lago Saporito?
E noi che andiamo dal BRUNOacolo per sapere quello che dobbiamo fare e lui ci dice "Volete un'ascella? Quella destra o quella sinistra?"

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Girarsi indietro a guardare e pensare:
"Quella è la mia traccia, dunque esisto".

a quel che vedo già in passato si era discusso sul fatto di pubblicare cartine e foto, ma nessuno l'ha fatto... dai!! rispolverate gli album!!!

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ce l'ho io la cartina...appena riesco cioè dopo te la scansiono....

Qua la partenza della rescadore nel mitico Febbraio 1985

L'ho dovuta ridurre e ha perso un po' di qualità, ma dovrebbe essere chiara comunque.

Propongo vari quesiti sparsi, io ne so pochissimo, ma sicuramente qualcuno di voi è più informato:

1) Il primissimo a fare qualcosa è vero che è stato Ivo? Che prima a rescadore non c'era assolutamente niente?

2) Cos'è stato costruito per prima cosa?

3) Cronologia approssimativa di costruzione degli alberghi, condomini, case, capeggio e soprattutto degli impianti.

4) E' vero che all'inizio esisteva solo una carraia che da Febbio paese arrivava a pianvallese?

5) Bruno quando è arrivato? E Donà? E Bianchi?

6) ...proponete anche voi!

Un giorno faremo una sezione del sito con tutte le foto e i documenti. Ale potremmo farla insieme! Immagino scritti antichi, pagine ingiallite, interviste, foto sgranate in bianco e nero...

Fico, andiamo ad intervistare i personaggi storici quest'estate!? Magari ci facciamo pure un film.

quote:

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primo a costruire uno skilift negli anni 60 fu un certo Cantarelli, e l'impianto non era dove c'è l'attuale Baby, ma sulla strada di lama golese

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...tra l'aspre rupi eccheggia
un cantico d'amor...

quote:

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quote:

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primo a costruire uno skilift negli anni 60 fu un certo Cantarelli, e l'impianto non era dove c'è l'attuale Baby, ma sulla strada di lama golese

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è quello dicui dicevo sopra, quello con la scritta trial, quello il cui spacco è rimasto visibile fino quando non hanno fatto la strada per arrivare a quell'abominevole complesso mai costruito.

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...tra l'aspre rupi eccheggia
un cantico d'amor...

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Una curiosità:ma a fare salire la gente,c'era sempre la mitica Betta in coppia con Rino;colui che faceva la riga col vino???????

Tra i mitici operai di una volta si ricarda il grande Merigo (Amerigo) che affrontava le curve di case stantini totalmente ubriaco.

E poi concedetemi il ricordo di Vasco e Bulli, probabilmente la più grande tragedia che ha colpito Febbio (intesa come stazione, come paese, come persone, tutto insieme... nello stesso momento).

e Giovanbattista alla partenza dello skilift!!!

quote:

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E poi concedetemi il ricordo di Vasco e Bulli, probabilmente la più grande tragedia che ha colpito Febbio (intesa come stazione, come paese, come persone, tutto insieme... nello stesso momento).

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The Power of Powder - La potenza della neve fresca

http://www.magicusna.it/inverno1985.htm

http://www.magicusna.it/inverno1987.htm

quote:

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E poi concedetemi il ricordo di Vasco e Bulli, probabilmente la più grande tragedia che ha colpito Febbio (intesa come stazione, come paese, come persone, tutto insieme... nello stesso momento).

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Modificato Da - Ino on 31 Mar 2004 13:49:06

The Power of Powder - La potenza della neve fresca

ma voi la conoscete la betta???

...e non guardate sempre me!

Cercate nei vostri cassetti, cerchiamo roba anni 60,70, primi 80... e se più antica meglio ancora (tipo quando c'era il mare...)

Mi raccomando, da adesso meno ghirigori e più cose concrete...

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...tra l'aspre rupi eccheggia
un cantico d'amor...

(volete un assaggio?)

Metto una foto dove spicca in tutto il suo splendore il vecchio Rescadore, di due piani solamente, con le camere a piano terra a fianco della cucina dalle quale, mediante uno storico montacarichi, le pietanze raggiungevano il ristorante. Dove oggi c'è l'entrata c'era il self-service. Il mostro sono io.

Mi sa che devi controllare la foto 20 perchè a me non l'apriva, c'era soltanto l'anteprima.

In questa discussione avevo messo una foto, e ora ne aggiungo un'altra. Chiaramente sono foto a dei soggetti, quindi no si vedono così bene gli impianti e le vecchie strutture. Se ti/vi interessa(nel senso se centrano con questa discussione) mi farebbe piacere se le vuoi/volete aggiungere a alla pagina di "c'era una volta un gigante". Claro che il collegamento finisce direttamente sulla prima pagina di magicusna, visto che INOltre avevo già fatto uno speciale sulle foto degli inverni vecchi a questi indirizzi:
http://www.magicusna.it/inverno1984.htm
http://www.magicusna.it/inverno1985.htm
http://www.magicusna.it/inverno1987.htm

In una foto si vede anche un orribile fabbricato in C.A. sulla partenza della sciovia Pracavo.

Ale avevi una Laika e una 132!?!?! Anche io! La Laika c'è ancora, la 132 no.

Intanto io cerco le mie foto che so di avere ma non so dove.

C'era una volta...

Ed è solo la prima pagina di uno speciale che verrà amplitato man mano che i ricordi e le foto verranno a galla!

Della mappa ve ne faccio dono in dimensioni più ampie a questo link:

http://www.serenitypub.it/dload/Rifugio_03.JPG

Di alcuni degli impianti segnalati ne trovate menzione in questa stessa discussione. A qualcuno scenderà una lacrimuccia...

Ino non puoi farmi questo.

Ho un magone grosso come il Piella visto da uno sdraio del rifugio 2000.

Quei "personaggi" sono gli stessi che per un panino e una coca (mangiati in piedi, all'aperto e al freddo) allo snow park avevano chiesto 8 (OTTO) euri!!!

Beh, quello lo hanno aperto anche quest'anno ma sempre gli stessi "personaggi" per cui...

(Appunto ameno: è una discussione più da "Quale futuro?" o "Addio Resca" che "La vecchia Febbio". Anzi, c'è proprio la discussione sulla riapertura del rifugio)

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PRIMO CONTATTO
di Tony Giger

LISBONA - Agosto 2000
In Portogallo d’estate non piove mai, ma questa mattina Lisbona si è risvegliata in un clima prettamente inglese, nel pomeriggio il tempo è migliorato e al tramonto il clima è ritornato quello abituale. All’imbrunire il Tago diventa una macchia scura che spacca Lisbona, ma verso la foce le luci della città si specchiano nell’acqua piatta e il fiume si allarga a dismisura fino ad assomigliare ad un lago.
L'appuntamento con Roger LeGuin è alla zona dell'Expo del '98; il centro commerciale Vasco da Gama, leggero nelle sue forme sinuose in acciaio e vetro, contribuisce a mantenere attiva la zona dove si continuano ad organizzare mostre, fiere e concerti. Lo trovo nella balconata al primo piano del centro commerciale, un White Russian sul tavolino, lo sguardo perso oltre le fontane e i giochi d’acqua, fissando in lontananza le luci del ponte Vasco da Gama, 12 chilometri da guinness per attraversare il Tago e portare a sud. I lampioni accesi sul ponte lo mettono in evidenza fra le prime stelle.
LeGuin indossa pantaloni di cotone e una camicia dai colori sgarganti; si è fatto la barba, il volto pulito e abbronzato è solcato da piccole rughe d'espressione. Gli occhi brillano per la voglia di partire verso una nuova avventura.
La SFE mi ha spedito qui con un preavviso di poche ore; LeGuin ha alcuni scatti effettuati fra i boschi dell'Appennino Tosco Emiliano e vuole vendere il suo reportage al miglior offerente.
Roger LeGuin è un avventuriero, un cacciatore di reperti figlio di un ebreo francese in fuga da Parigi ed una ballerina Creola, cresciuto fra Brasile e Filippine. Di più le note messe a disposizione dalla SFE non mi dicono. Parla con voce tranquilla, sta già pianificando il prossimo viaggio.
La spdizione fra i boschi dell'Appenino LeGuin l'ha fatta praticamente in solitaria, solo un portatore muto e scalzo a portargli quel poco di attrezzatura che aveva. A cercar quello che resta del primo manufatto di Febbio, il primo skilift.
"Il bosco si riprende possesso degli spazi" mi dice senza guardarmi "ma lì i segni c'erano ancora: due spaccature, due fenditure nella vegetazione ben visibili fino a qualche anno fa. Probabilmente uno era l'impianto, l'altro la pista. Sai, quel posto era incontaminato, vi si rifugiavano i partigiani duarante la guerra... ma poi a qualcuno è venuto in mente di costruirci e tutto è cambiato. Ma le tracce ci sono ancora, devi solo allontanarti dalla strada, seguire l'istinto, seguire il bosco. Quando ho trovato i resti di uno dei basamenti dei piloni ho capito che la traccia era buona, dovevo solo seguirla, non importa la fatica, l'obbiettivo è lì!"
Prende una busta gialla, la apre e mi mostra le foto. E' proprio come dice. Per ultime mi fa vedere quelle del "monolite".
"Speravo di trovare di più, ma è stato un buon ritrovamento. La costruzione è in buone condizioni, anche i basamenti più a valle. Quando è arrivato il mondo moderno, quando hanno fatto la strada, non si sono certo curati di queste quattro pietre e della loro importanza."
Guardo le foto, sembrano indiscutibilmente origniali, senza ritocchi. LeGuin ha la fama di non tirare bidoni. Forse non sarà la canaglia più onesta di questo mondo, ma se dice di aver trovato qualcosa dice il vero.
Il pensiero va a Petra, ad Angkor, a Prambanan. E' come essere di fronte alle vestigia di civiltà antiche. Ho le foto, ho il suo racconto. Non ho una mappa ma lui ha strappato l'esclusiva alla SFE per l'organizzazione di una spedizione ufficiale. Si vedrà.
Però un pezzo di storia, quel che resta del primo skilift di Febbio, è ancora lì; soprattutto la costruzione più importante, il "monolite", un simbolo quasi mistico, un luogo di culto dal quale, in sostanza, tutto è iniziato.

Di seguito alcune delle foto scattate da LeGuin. La scarsa qualità è dovuta alla situazione precaria in cui sono state scattate.

Il primo reperto, durante l'ascesa

Il "monolite" in alcune viste

I resti dei basamenti in prossimità del "monolite"

Lo sapevate che a Febbio lungo la strada che porta a PianVallese, in corrispondenza della carraia che sale sulla destra (quella che usavano i camion per andare a lavorare sulla triposto) è stato usato come supporto per una cartello di divieto di transito una piantina delle piste, con tanto di descrizione degli impianti, dello Stelvio ??
Minimo è lì da 30 anni....ma perchè lo Stelvio ? da dove viene ?...e dove ci porterà ?

Forse era su qualche vecchio gatto comprato usato... non so, è un dilemma aperto anche per me... son curioso...

Mi hai fatto anche tornare in mente che ho materiale per questa discussione, tipo uno stagionale degli anni 70... azzz....

Il testo del volantino:

L'immagine:

Non so voi, ma io non ne vengo a capo.
Troppe cose strane in questo periodo, troppe coincidenze, troppe profezie, troppi allineamenti...

Non si e' mai saputo come e' andata a finire...