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D I S C U S S I O N E
Andreac Quale convivenza?

questo è il titolo del dibattito iniziato con Dan e Sturn sull'ultima impresa dello Stornello.
Inserisco il mio commento nello spiegare le mie difficoltà nel gestire la convivenza.

citazione:
X Dan. Ti spiego il voto.
L'hanno scorso, dopo avere iniziato alla grande la stagione roccia con la Omi Berta, sono stato preso da crisi mistica.
Accadde in luglio l'anno scorso, in cima alla Torre Brunico, uscita della Winter-Ziglauer, classico ultimo tiro di via dolomitica II°-III°, sugli sgrebani sotto la cima, l'ultimo rinvio a 20 e passa metri sotto, ho cominciato a pensare.
-ho un cinno di 3,5 anni,
-la mogliera incinta al VII° mese,
-sono ancora sconvolto dall'incidente su una via ad un amico modenese che per le conseguenze di un volo gli è stata amputata la gamba sotto il ginocchio.
.... se per caso mi dovesse succedere qualcosa adesso tipo volare perchè mi rimane in mano un appiglio (già successo) o altro incidente, come si dice dalle mie parti nella bassa: l'è na cà ed màdònni.
A questo aggiungi:
quando vai via hai sempre i minuti contati, fretta di arrivare, fretta di salire, fretta di tornare e ti godi niente.
lasci a casa la mogliera immusonata, che in un modo o nell'altro il conto te lo presenta sempre.
sensi di colpa vari derivanti dall'abbandono della famiglia.
Conclusione: basta con le vie alpinistiche da proteggere, solo vie a spit, con impegno globale limitato, rischio minimo e ritorni facili.
Questo è il voto.
Rimane aperta la questione ghiaccio/cascate.
Ho raggiunto questo compromesso, non fare + da primo cose difficili (difficili per me) ma solo da II° e andare da primo solo su cose facili. Lo so è una coclusione "all'italiana", ma per adesso va bene così, poi si vedrà.

E' passato appena un anno ma la "montagna" mi manca molto...

Come promesso allo Stornello "ho inviato il mulino"
intervenite numerosi

Modificato Da - ANDREAC il 01 Set 2008alle ore 15:44:55

Tony Giger E' stato modificato il titolo perchè la lunghezza non permetteva di rispondere (bug noto che non vogliamo mettere a posto per pigrizia).

sturno Eh, ci vorrebbe il lauw!
Comunque Cocco sei sicuro che lo spit risolva il dilemma? Lo spit non allontana le saiette (anzi le attira :-) e neppure scaccia i sassi.... Secondo me io rischio meno a fare la Fedele al Pordoi che a fare le vie che fa Chicco....
Almeno nel mio caso, c'e' sicuramente lo stereotipo che una via a spit elimini il pericolo, ma in realta' non è cosi'. Che dici?


***
"Nel 2025 iniziera' una piccola era glaciale"

Andreac Sì, lo spit non elimina il rischio, ma lo abbatte drasticamente in caso di voli (visto che ho già conseguito il brevetto di "volo" in ambiente).
Poi se lo chiedi alla Giuli ti risponderà diversamente...
Però lo spit è la parte + evidente, assieme a quello c'è:
andare via solo col bello al 110% (i bonus sono preziosi e non vanno sprecati),
scegliersi le vie meno problematiche e logisticamente semplici, ecc.ecc.
Chiaro è che, come scritto sui cartellini dell'attrezzatura, "l'alpinismo è uno sport pericoloso etc." e il rischio 0 non c'è mai.
Chiaro anche che il gusto ci guadagna meno.

Volevo xò indirizzare la discussione sul rapporto triangolare Montagna-Alpinista-Famiglia e sulle sue dinamiche.
Sento che molti hanno qualcosa da dire.

Alberto38
citazione:
A questo aggiungi:
quando vai via hai sempre i minuti contati, fretta di arrivare, fretta di salire, fretta di tornare e ti godi niente.
lasci a casa la mogliera immusonata, che in un modo o nell'altro il conto te lo presenta sempre.
sensi di colpa vari derivanti dall'abbandono della famiglia.

Mi riconosco completamente in queste frasi...sono anni che mi scervello per trovare il sistema migliore per gestire montagna e famiglia, ma i conti non quadrano mai!! E ho sempre il cruccio di fare scontento qualcuno: se vado, scontento la famiglia, se non vado, scontento gli amici...alla fine però tra martello e incudine ci son sempre io!! Che sofferenza! Si vede che questo è il prezzo da pagare per godere della ns amata Montagna....

________________________
Poopoopoopoopoopowder!!!

Andreac Sì, lo stato d'animo prevalente e costantemente presente è che quando sei a casa vorresti andare in montagna, quando sei in montagna vorresti anche essere a casa per stare con i tuoi.
e comunque fra l'incudine e il martello ce li abbiamo sempre noi...


Sturn, dit gninto??


sturno Mah.....
Il senso di colpa lo provo pure io ma ribadisco che nel mio caso, alla base di tutti i dilemmi smetto/non smetto, c'e' essenzialmente la fifa blu di lasciarci le penne ed io penso che non ne valga assolutamente la pena. Anche perche' mi piacerebbe vedere mio figlio crescere, ma sono sincero, lo ritengo un desiderio mio ed anche a volte egoista.... Non penso di essere indispensabile per lui.

Se fossi certo di non lasciare la ghirba in montagna non mi farei tanti problemi per lasciare a casa la famiglia.... diamine, faccio una decina di uscite all'anno quasi tutte in giornata, mi smazzo non poco per accudire la casetta (prontooooo???? Barchettaaaa, ci sei????) e mi sento abbastanza in compensazione (anche se non del tutto, e' fuori dubbio che la moglie fa piu' di me).

Come ho gia' avuto modo di scrivere, ritengo che la famiglia, pur soffrendo inevitabilmente, farebbe tranquillamente a meno di me. Purtroppo o per fortuna le tragedie, anche le piu' crudeli, si superano più velocemente di quanto non si creda (la stessa cosa non la penso per la mamma.... infatti nei confronti di mia madre, finchè è vissuta, mi sono fatto i problemi che non mi faccio per moglie e figlio).

Questa situazione fa si' che i miei dilemmi siano piu' o meno gli stessi da 24 anni (da quando ho preso un bel fulmine sulla ferrata della marmolada, accendendomi come una lampadina!!!), figli o non figli, moglie o non moglie, con l'eccezione della mamma.

La risposta sta evidentemente nella riduzione del rischio, ad esempio adottando soluzioni tipo gli spit, con accesso e discesa semplici e pericoli ambientali ridottissimi (ma ad essere sincero forse allora preferisco fare un'escursione.... gli spit mi piacciono ogni tanto anche in montagna, ma mi sembra di andare su solo perche' qualcuno mi ha spianato la strada. Lo so che sono terribilmente demode' ma che ci posso fare?).

La soluzione che io tradizionalmente adotto è quella di aumentare molto i margini tenendomi ben al di sotto delle mie possibilita' tecniche in arrampicata, perche' si sa che cosi' facendo il rischio si riduce esponenzialmente (riduci il pericolo del marcio, dei fulmini etc.). E' talvolta difficile ed è richiesto molto equilibrio, soprattutto quando sei circondato da numerose pressioni esterne che ti inducono a cercare di raggiungere il tuo limite. Ritengo amabilmente e benevolmente pericolosa la tendenza del nostro ambiente a spingerci verso salite che sono troppo vicine al nostro limite (lo so che adesso state pensando che mi sottovaluto, che faccio i soliti discorsi, che faccio solo flengoni etc etc, ma che ci volete fare....). Nel dubbio è sempre necessario stare dalla parte del frumentone, valutando bene le nostre capacità e facendoci consigliare da persone ben equilibrate ed in grado di valutare con serenita' le capacità proprie e quelle degli altri. A me, in questo senso, hanno dato consigli utilissimi Levati (che in montagna è in grado di raggiungere una serenita' ed una razionalita' che non ho mai riscontrato in nessun altro), Antonio (ritengo estremamente improbabile che Antonio venga giu' in arrampicata alpinistica, perchè è ben in grado di valutare cosa puo' fare), Giampa, e tanti altri che non nomino per non dimenticare qualcuno.

Con un buon allenamento e con un buon margine io mi illudo che si possa andare in montagna con una certa tranquillita'.... detto questo va a finire che mi sfrittello sul prossimo ghiaione alla base della prossima parete marcia di quarto grado che andro' a salire.....

In conclusione, devo dire che per l'ennesima volta, all'uscita della Mayr-Egger, ho pensato che non ne valeva la pena. Ma sono gia' passati 3 giorni e sto cominciando a pensare alla Castiglioni-Detassis al Dalumn....

***
"Nel 2025 iniziera' una piccola era glaciale"

dan L'argomento è molto scottante, e ritengo che ognuno di noi debba farci i conti. La parte tecnica potrebbe essere disquisita per giorni, dando ragione alle vie spittate o alle vie classiche, ma il vero problema è nel rapporto con la famiglia. Di quanto ognuno di noi è disposto a rischiare, e a perdere.
Anch'io ci penso spesso sul potenziale rischio che si può correre e capisco lo stato emotivo di Andreac perchè mi trovo nella stessa situazione.
Il voto di non tirare cose difficili sicuramente diminuisce il rischio. Ma come si sà molte volte gli incidenti capitano su cose facili, a volte banali. Vuoi per sfortuna, distrazione o eccessiva confidenza. Ne deduco che il rischio in montagna è sempre dietro l'angolo. Ritornando alla questione montagna e famiglia, non esiste una ricetta definitiva che vada bene a tutti, anche se tutti hanno lo stesso problema. Ognuno deve trovare dei compromessi, delle scuse, o delle motivazioni per non andare o andare in montagna. E la risposta è dentro di noi. L'importante è fare quello che ti suggerisce la tua vocina in quel momento.

Il Gallo!!!!!!!

Andreac Grazie delle risposte, vedo che siamo in diversi a viverla con quella contraddizione insanabile.
Se sei qui (a casa) vorresti anche essere là e viceversa
citazione:
la fifa blu di lasciarci le penne

Va bè, quella c'è sempre.

citazione:
Se fossi certo di non lasciare la ghirba in montagna non mi farei tanti problemi per lasciare a casa la famiglia.... diamine, faccio una decina di uscite all'anno quasi tutte in giornata, mi smazzo non poco per accudire la casetta e mi sento abbastanza in compensazione

Buona parte del problema sta qui. Il punto di vista della moglie mia è il seguente: Noi andiamo a divertirci sui monti e per di più rischiamo di farci molto male o peggio, con la variante "preferisci andare in montagna allo stare con noi". E quest'ultimo assunto è molto difficile da sradicare, ed è anche il più falso.
citazione:
farebbe tranquillamente a meno di me

Sono d'accordo sul fatto che certe tragedie si superano, ma non sono così d'accordo sul "tranquillamente". Se qualcuno di noi, facciamo corna triple, venisse a mancare in montagna, non credo che tutti i nostri famigliari supererebbero così tranquillamente l'episodio. Magari qualcuno sì, ma sarebbe comunque una tragedia e i più incazzati sarebbero i figli che con ogni probabilità si sentirebbero abbandonati e traditi. Potrebbe non sembrare, ma siamo importanti anche noi papà e mariti.

citazione:
gli spit mi piacciono ogni tanto anche in montagna, ma mi sembra di andare su solo perche' qualcuno mi ha spianato la strada

Su questo non posso che darti ragione, il gusto si perde molto. Ma per me è più forte la paura di lasciarci le penne. L'appiglio che si rompe capita anche sul III°. Ma Non voglio fare il menagramo.

citazione:
detto questo va a finire che mi sfrittello sul prossimo ghiaione alla base della prossima parete marcia di quarto grado che andro' a salire

non dirlo neanche per scherzo.

citazione:
all'uscita della Mayr-Egger, ho pensato che non ne valeva la pena. Ma sono gia' passati 3 giorni e sto cominciando a pensare alla Castiglioni-Detassis al Dalumn

E qui è obbligatorio citare Piola e la risposta che diede ad un giornalista che gli chiese "qual'è la via più bella che ha salito" e lui calmo rispose: "la prossima".

citazione:
non esiste una ricetta definitiva che vada bene a tutti, anche se tutti hanno lo stesso problema. Ognuno deve trovare dei compromessi, delle scuse, o delle motivazioni per non andare o andare in montagna. E la risposta è dentro di noi. L'importante è fare quello che ti suggerisce la tua vocina in quel momento.

Alla fine credo che sia proprio così.

Mi piacerebbe anche sentire il parere di qualche donna-moglie-mamma.

Buonanotte

Andreac Vi segnalo questo scritto apparso su "Lo Scarpone" nel febbraio 2001.
Lo trovo, a dire poco, toccante.
Ogni Alpinista dovrebbe leggerlo e farlo leggere a chi ti chiede "perchè?".

*********************************************
"Questo è uno dei primi bivacchi degli inizi degli anni 30 del Novecento. Sulle Alpi occidentali se ne trovano fino a 4000 metri di altezza.
Ha l’anima in legno, listelli di legno ricoperti di lamiera zincata. E’ solido, è molto meglio di una tenda. Pensate di arrivarci stanchi morti, affamati e sudati, e la luce se ne sta andando.
E’ una fortuna rifugiarsi in questo bivacco per recuperare le forze in vista della scalata di domani.
Mi sono cambiato e sto molto meglio. Sono quasi felice. C’è un letto di tela, un appoggio, si può persino accendere una candela.
E ascoltare la notte, il mistero delle montagne, qualche colpo di vento, un seracco che cade.
Poi silenzio: le pareti dormono.
Io invece nei bivacchi non riesco a chiudere
occhio. L’attesa, l’emozione, forse la quota. Devo dormire. Devo recuperare. Devo dormire per recuperare. Sono le due di notte e fra un’ora si parte. Ormai non dormo più.
E allora pensi, pensi.
Che cosa mi ha portato qui ancora una volta, perché, che cosa sto cercando, che cosa mi aspetto, cosa cercano gli alpinisti?
La montagna è una febbre che ti prende da giovane e ti resta dentro, anche se il mondo va cambiando intorno a te, anche se i muscoli un giorno dicono basta e la famiglia reclama i suoi spazi, e forse altre ragioni di vita meno egoistiche e più nobili vengono a sovrapporsi nel corso del tempo.
Nonostante tutto alpinisti si resta, e da alpinisti, fino all’ultimo, si continua a osservare le montagne con sguardo obliquo, cercando vie di salita, vagliando i colori e la grana della roccia, soppesando le condizioni del ghiaccio nell’algida luce di un’alba o nel riverbero di un tramonto.
Perfino di fronte alla morte di un compagno,
anche dopo una ragionevole scelta di abbandono dettata dal buon senso o dalla necessità, il cuore resta imprigionato nella passione originaria, esclusiva, come un amore dell’adolescenza mai del tutto consumato, un dolce rimpianto che fa male fino alla fine.
L’attaccamento alle pareti non si misura con gli anni e forse nemmeno con l’azione.
Si misura con la passione. Questo è il fantastico, enigmatico, umanamente folle
e follemente umano fascino della montagna, dove non ha senso ciò che si vede,ma solo quello che non si vede.
Quella fiammella che gli alpinisti si portano dentro cercando di non scottarsi troppo".
Giuseppe Cederna
(da “Quota 283”, testi di Enrico Camanni e Giuseppe Cederna)

Modificato Da - ANDREAC on 04 Set 2008 09:20:33

Stratocumulus Vi dico la mia

Il rischio in montagna c'è, punto e basta. Possiamo adottare (ed è doveroso farlo) tutta la prudenza che vogliamo, ma non potrà mai essere ridotto a zero. Ora il punto cruciale è: qual'è la soglia di rischio che è tollerabile accettare, per vivere le meravigliose esperienze che la montagna è in grado di darci?
Io personalmente mi sono dato questo criterio:
In ogni attività quotidiana che facciamo è presente un rischio. Viaggiare in automoble, per esempio (non so se avete visto il terribile video dell'incidente di Cessalto...). Ma ci sono anche gli incidenti sul lavoro, gli incidenti domestici. E purtroppo c'è anche il rischio di beccarsi delle malattie non curabili letali o altamente invalidanti (tumori, sclerosi, ecc).
Per cui, comunque sia, la certezza di arrivare a morire tranquillamente a 90 anni nel proprio letto di casa, non la possiamo avere.
Ora la mia regola è questa: nel momento in cui l'escursione in montagna che ho pianificato presenta dei rischi che sono paragonabili a quelli sopra elencati, ci può stare. Se invece il rischo è molto superiore allora rinuncio.

Un esempio: io ritengo che la probabilità di beccarmi un fulmine mentre percorro una ferrata sia piuttosto rara (naturalmente se ho verificato attentamente le previsioni del tempo), ma non nulla (le previsioni per quel giorno possono essere clamorosamente sbagliate). Tuttavia non è neanche nulla la probabilità che un tir mi venga addosso il prossimo giorno che mi recherò al lavoro in auto. Ora, dato che al lavoro ci devo andare comunque, rinunciare alla ferrata per paura del fulmine non aumenterebbe significativamente la probabilità di campare fino a 90 anni, per cui è sostanzialmente inutile che rinunci al piacere della ferrata.

citazione:
Come ho gia' avuto modo di scrivere, ritengo che la famiglia, pur soffrendo inevitabilmente, farebbe tranquillamente a meno di me.

Sturno, sei veramente sicuro di quello che pensi, oppure cerchi di autoconvincerti di questa cosa semplicemente per cercare di non provare sensi di colpa di fronte all'idea del dolore che procureresti alla tua famiglia?

scudiero Alla ricerca dell'impossibile compromesso, lo risolvi solo quando tutti in casa condividono le stesse passioni, caso rarissimo

citazione:

...provare sensi di colpa di fronte all'idea del dolore che procureresti alla tua famiglia?

Un mio collega diceva che il vero "vedovo" è quello che ci lascia le penne, non quello che rimane vivo ! Forse intendeva dire che una moglie giovane (e carina) trova sempre un rimpiazzo ...
è quello che dico sempre al Lauw, di non preoccuparsi che se gli succede di perdere "qualche pezzo" impigliato in un cordino di manovra o amputato da una lamina di sci, c'è sempre qualche amico pronto a consolargli la donna

Parlando più seriamente, è vero quello che dicono Andreac e Strato, in genere è prudente non superare la soglia del proprio limite , ma così facendo molti di voi si tirerebbero indietro dalla maggior parte delle uscite di ogni genere, rimpiangendo come spesso faccio io di non fare una cosa per paura di non esserne all'altezza o di rallentare gli altri o non tornare intero a casa.
Capita che parti per fare una cosa al tuo livello di preparazione, poi ti trovi in una situazione "punto di non ritorno" che devi proseguire e basta... poi quando sei a casa, sotto le coperte e ci pensi, ti sudano le mani e ti rivedi in situazioni di pericolo , corda nell'ultimo rinvio passata venti metri fà, e se si stacca una presa ? E se in bici la macchina dietro ti asfalta?
Boh , so solo che il parere della gente (non che me ne freghi molto) quando uno si fa male in montagna è abbastanza spietato , del genere "ma chi lo ha obbligato ad andare li?"
Per quanto riguarda l'arrampicare da primo, Andreac lo ritiene più pericoloso ed è vero, però stai molto più attento di quando sei secondo e sai che non devi sbagliare, massima concentrazione ! Poi inciampi sul facile, è vero in tutte le attività


sturno Chiaramente ho un po' esagerato dicendo che non siamo indispensabili, ma in fondo e' vero. Io sono abbastanza sicuro di non esserlo. Non credo sia una questione di comodo, gli è che la penso cosi'....

Chiaramente siamo potenzialmente in grado di fare soffrire un casino chi ci sta vicino, ma per fortuna la vita continua, tranne per chi ci lascia le penne.

Tuttavia il senso della discussione non cambia di molto. Per un motivo o per l'altro, per egoismo o per altruismo, il dilemma rimane. Strato ha perfettamente ragione, occorre ridurre il rischio ad una soglia accettabile. Il problema e' che valutare oggettivamente il rischio in montagna e' molto difficile se non impossibile. In pochissimi ci riescono. Se cosi' non fosse, ci sarebbero molte meno tragedie. Perche a nessuno (o quasi) di quelli che ci hanno lasciato è balenato davvero per la testa, quando hanno chiuso la porta di casa, di non poter tornare piu'.

Certamente rischiare troppo non ha senso, certamente smettere di andare in montagna non ha egualmente molto senso. Occorre trovare il giusto senso della misura.... il problema è che non è facile. Chi riesce ad avvicinarsi a questo traguardo, e soprattutto chi riesce ad avvicinare altri a questo traguardo, è Alpinista con l'A maiuscola (e nessuno glielo riconoscera'.... anzi, verra' probabilmente preso per i fondelli). Il bello della montagna sta anche in questo. E poi ci vuole un pizzico di fortuna.....

***
"Nel 2025 iniziera' una piccola era glaciale"

gp Argomento spinoso, molto delicato , nel mio piccolo vivo spesso anche io questa contraddizione, fin da quando, verso i 16-17 anni ho iniziato a conoscere bismantova e a vedere mia madre che prendeva dei calmanti
Non ho comunque mai fatto cose particolarmente pericolose quindi (forse stupidamente) non mi sono mai seriamente posto il problema di lasciarci le penne
citazione:
Non penso di essere indispensabile per lui

citazione:
la famiglia, pur soffrendo inevitabilmente, farebbe tranquillamente a meno di me

con amicizia eh sturno ma....
queste sono GRANDI CAZZATE............ ne sei proprio sicuro????
mi piacerebbe vedere riaprire questo post fra un 15 20 anni da un tale appena iscritto con il nick "sturnino" (che all'epoca avrà ancora i genitori ben vivi e vegeti) e sentire cosa ne pensa di queste boiate.

Sento comunque spesso il problema del conflitto famiglia/tempo libero dove nel tempo libero vorrei ci fosse moooolta montagna ma non solo.

citazione:
Se sei qui (a casa) vorresti anche essere là e viceversa

Verissimo ma aggiungo quante volte mi è successo di andare in montagna o in giro con amici e pensare come sarebbe bello ci fossero anche le mie donne.

Spero di riuscire, non so se ci riuscirò mai, a coinvolgere la mia tribù a seguirmi sempre di più nelle cose che mi appassionano e che peraltro appassionano anche mia moglie (meno male).
E' chiaro che all'inizio sono io (e lei) che mi sono dovuto prostrare ai bisogni delle piccole, ma vedo che negli ultimi anni qualcosa sta cambiando. non posso certo pretendere che mia figlia venga a fare l'aguglia insieme a Sturno, però sono riuscito a farla scendere fino a cala goloritze, e le è anche piaciuto. Sto iniziando a farle arrampicare, e fra (pochi) anni voglio portarle a fare le ferrate con me.
Secondo me è giusto ed inevitabile "abbassarsi" a compromessi che chiaramente si scuccano con il nostro ego e con gli sfottò degli altri.
Devo anche dire che la cosa che mi ha portato a riscoprire posti e cose che per anni avevo snobbato, non è micca necessario rischiare la pelle per divertirsi noh? pensa che prima di aver dei figli non ero mai andato al ventasso d'estate!!!

citazione:
Non esiste una ricetta definitiva che vada bene a tutti, anche se tutti hanno lo stesso problema. Ognuno deve trovare dei compromessi, delle scuse, o delle motivazioni per non andare o andare in montagna. E la risposta è dentro di noi. L'importante è fare quello che ti suggerisce la tua vocina in quel momento

in questo momento una vocina mi sta chiamando....... oddio ...... aiuto .... sto per rispondere.......

fatto

bene vado a litigare con mia moglie per dividerci i finesettimana di libera uscita da qui a fine settembre.....


Andreac Finalmente riesco a rispondere.

Possiamo disquisire per giorni, arrampicare da I°, da II°, Spit e vie dure o flengoni di IV con i chiodi originali di T. Piaz, si rischia sempre. La pianificazione è senza dubbio lo strumento migliore per la riduzione del rischio, che comunque non scompare mai, anche nelle cose più facili e banali, per quella quota di "imponderabile" presente nella vita di tutti. Vedi ultimo incidente in VdRabbi 1-2 domeniche fa, donna di 40 anni scivolata su sentiero e morta sotto gli occhi del marito e dei figli.
La casistica cmq è infinita, nel bene e nel male.
La questione su cui voglio discutere è nel rapporto con la famiglia e come conciliare le due cose.
Noto comunque che da parte mia, per quanto si faccia non è mai, mai, abbastanza. Si scontenta sempre qualcuno, la moglie, sia che tu vada in palestrina alla 10 di sera, stanco come un somaro, a tirare della plastica, con l'illusione di non perder l'allenamento, sia che tu vada a fare la Cassin al Badile e stai via 3 giorni. Non c'è molta differenza.
Considerando il fatto dall'altra parte tu stai fuori casa a divertirti è già un affronto, se poi rischi, ancora peggio.

Giusto x me quello che dice Scudiero, ma anche in quel caso non è sempre vero. Anche quando la moglie è alpinista ci possono essere attriti perchè non si condivide con la stessa intensità.
Ed è il mio caso.
Pur comprendendo la mia passione/necessità/dipendenza per la montagna, riesce sempre a metterti la puntina di risentimento e fartelo pesare. Ed è veramente fastidiosissimo.

La spiegazione del fenomeno forse ce la potrebbe dare fra qualche giorno l'acceleratore di particelle del Cern.

Paolina Da ex-alpinista posso dire la mia?

****

Paolina Che PALLE!!!
Mi collego dopo mesi di assenza per vedere le ultime gesta e...
Ma vi fate le canne?

****

sturno
citazione:

Ma vi fate le canne?

Si!
Come stai Paolina? La Pietra sente la tua mancanza. Mi concedi un'arrampicata assieme alla P da qui a fine settembre??? Dai!
Un bes!
Sturno

***
"Nel 2025 iniziera' una piccola era glaciale"

Andreac
citazione:
Da ex-alpinista posso dire la mia?

da quando c'è bisogno di chiedere il permesso? Non so cosa aspetti!?
Sei/eri alpinista e sei pure mamma!!
Chi meglio di te?
Noi maschi diciamo tutti +o- le stesse cose, sarebbe ora di sentire qualche femmina
>>
>
>
>
>
>
>
E che femmina


lauw Paolina ricordati di quel famoso "tagliando"....

Mo mi uccide, altro che pericoli in montagna....

Tornando "in topic": beh gran bel topic questo, brev Andrea.
Vorrei sottolineare che sarebbe interessante sapere cosa ne pensano i giovani delle problematiche della loro famiglia, quella coi loro genitori per intenderci.....appena mi ripiglio scrivo qualcosa pure io.


Intanto: Scudiero VatLaTorInTalCul.

___________________________
Continua a sognare
Gigante addormentato

scudiero
citazione:

Intanto: Scudiero VatLa...

grazie , grazie , appena riesco ci vado
comunque sei sempre permaloso quando si parla della TUA donna

Brocco
citazione:

Da ex-alpinista posso dire la mia?

Dai Paolina,
butta lì qualcosa di "non politicamente corretto"

Il brocco

Andreac
citazione:
Dai Paolina,
butta lì qualcosa di "non politicamente corretto"

dai Paolina, pendiamo dalle tue labbra...

regalaci un intervento piccante

furetto Discussione interessante.
Nella quale ognuno mette un po di se e di quello che ha attorno,
MONTAGNA 10
FAMIGLIA10 +++
io non riesco o voglio rinunciare alla montagna,bici,sci,ecc,ecc, altrementi non sono + io.
la famiglia reclama le ue esigenze ed è giusto accontentarle. Saper riconoscere quando non andare in montagna perchè la famiglia (moglie o figlie babbo o mamma )hanno bisogno di noi è come saper valutare un pendio immacolato pieno di powder. REGGE???
l'errore nella valutazione porta le stesse conseguenze o molto simili, ]
non è facile saper quando fare l'uno o l'altro.
il 1° anniversario di nozze scappai ed andai 3 giorni ad arrampicare in sardegna con amici
.
oggi 20 anni di matrimonio la porto fuori a cena.
E domenica spero di arrampicare in apuane

io pensavo di avere ragione!!!

Vigna
citazione:

Tornando "in topic": beh gran bel topic questo, brev Andrea.
Vorrei sottolineare che sarebbe interessante sapere cosa ne pensano i giovani delle problematiche della loro famiglia, quella coi loro genitori per intenderci.....appena mi ripiglio scrivo qualcosa pure io.

___________________________
Continua a sognare
Gigante addormentato

Ci avrei scommesso è come se le avessi già lette... vero lupo...!!!

Mi aspettavo perfettamente questo intervento da parte tua...
oggi non ho tempo ma vedo di trovarlo presto!!

citazione:
Saper riconoscere quando non andare in montagna perchè la famiglia (moglie o figlie babbo o mamma )hanno bisogno di noi è come saper valutare un pendio immacolato pieno di powder. REGGE???
l'errore nella valutazione porta le stesse conseguenze o molto simili, ]
non è facile saper quando fare l'uno o l'altro.

Furetto questa mi è piaciuta da matti!!!!!

--------------------
Occhio al Faggio...!!!

lauw
citazione:

citazione:

Tornando "in topic": beh gran bel topic questo, brev Andrea.
Vorrei sottolineare che sarebbe interessante sapere cosa ne pensano i giovani delle problematiche della loro famiglia, quella coi loro genitori per intenderci.....appena mi ripiglio scrivo qualcosa pure io.

___________________________
Continua a sognare
Gigante addormentato

Ci avrei scommesso è come se le avessi già lette... vero lupo...!!!

Mi aspettavo perfettamente questo intervento da parte tua...
oggi non ho tempo ma vedo di trovarlo presto!!

No Vigna io intendevo proprio che vorrei leggere cosa ne pensate voi, per aggiungere un'altra prospettiva, molto interessante.....io purtroppo ormai vedo le cose dall'altra parte, sono genitore anch'io e non potrei essere libero parlando dei miei genitori ora....

A proposito anch'io devo intervenire....prima o poi arrivo, ma tanto è già stato detto dai miei "simili".....

___________________________
Continua a sognare
Gigante addormentato

Andreac
citazione:
citazione:
Saper riconoscere quando non andare in montagna perchè la famiglia (moglie o figlie babbo o mamma )hanno bisogno di noi è come saper valutare un pendio immacolato pieno di powder. REGGE???
l'errore nella valutazione porta le stesse conseguenze o molto simili, ]
non è facile saper quando fare l'uno o l'altro.


Furetto questa mi è piaciuta da matti!!!!!

Anche a me

citazione:
il 1° anniversario di nozze scappai ed andai 3 giorni ad arrampicare in sardegna con amici

....come mai ancora qui?

citazione:
non è facile saper quando fare l'uno o l'altro.

si è vero, come valutare un pendio.
Però, in certi casi, anche in famiglia trovi degli "accumuli" o delle "cornici" talmente evidenti che ti portano a rinuciare alla gita. Condizioni da rischio 4 con tendenza in aumento.

citazione:
io pensavo di avere ragione!!!

non sei l'unico!!!

Sono in astinenza da 2(due) settimane, domenica scorsa potevo dar fuori la 380V, trifase, 50Hz. Non mi si stava vicino.
Ho una scimmia per spalla che mi urla nelle orecchie e le previsioni fanno cac.re.

citazione:
arrampicare in apuane

Apuane dove?

Paolinaaa!!!! dove seiii???

Paolina Stregone mi stavo collegando ora...
Ripeto che palle!!
Non nascondetevi dietro ai figli e/o ai coniugi, cotardi!! . La montagna è la vostra Unica passione? Allora appassionatevi e fateci sognare. Ma per favore: risparmiateci i vostri dubbi, rimorsi, tentennamenti...
Io, come sapete, ho deciso di farmi suora magari vi metto due foto sul cammino di Santiago?? Ma non credi vi interessi per ora


****

Paolina
citazione:

Nonostante tutto alpinisti si resta, e da alpinisti, fino all’ultimo, si continua a osservare le montagne con sguardo obliquo, cercando vie di salita, vagliando i colori e la grana della roccia, soppesando le condizioni...

Dimenticavo: vero, verissimo!!

****

Andreac
citazione:
Non nascondetevi dietro ai figli e/o ai coniugi, cotardi!! . La montagna è la vostra Unica passione? Allora appassionatevi e fateci sognare. Ma per favore: risparmiateci i vostri dubbi, rimorsi, tentennamenti...

...sei proprio una femmina! antvamaibeingninto.
Quando l'uomo è deciso è uno strnzo egoista.
Quando è sensibile e ha contrasti e tumulti interiori diventa palloso.

il punto è che la montagna NON è l'unica passione e ci si divide dolorosamente, sempre, fra le due famiglia e monti (o più, per chi ne ha).
Ti riporto questo specchietto che forse avrai già letto.

citazione:
COME RENDERE FELICE UNA DONNA...
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Per rendere felice una donna occorre solo essere:
1. amico
2. compagno
3. amante
4. fratello
5. padre
6. maestro
7. educatore
8. cuoco
9. carpentiere
10. idraulico
11. meccanico
12. decoratore d'interni
13. stilista
14. sessuologo
15. ginecologo/ostetrico
16. psicologo
18. psichiatra
19. terapeuta
20. audace
21. organizzato
22. buon padre
23. molto pulito
24. simpatico
25. atletico
26. affettuoso
27. attento
28. cavaliere
29. intelligente
30. fantasioso
31. creativo
32. dolce
33. forte
34. comprensivo
35. tollerante
36. prudente
37. ambizioso
38. capace
39. coraggioso
40. deciso
41. affidabile
42. rispettoso
43. appassionato
44. complimentoso
45. uno che ama far compere
46. uno che non fa problemi
47. molto ricco
48. non un peso
49. uno che non guarda le altre

ALLO STESSO TEMPO DEVI FARE ATTENZIONE A:
50. non essere geloso, ma nemmeno disinteressato
51. andar d'accordo con la sua famiglia, ma non dedicarle più
tempo che a lei
52. darle il suo spazio, ma mostrarsi preoccupato per dove va

INOLTRE E' MOLTO IMPORTANTE:
53. Non dimenticare le date di:
- anniversario (nozze, fidanzamento, primo incontro, primo bacio, prima
volta, prima vacanza, primo pranzo, prima cena, prima cena al lume di
candela, prima pizza, prima colazione, prima passeggiata, prima coccola ...)
- laurea
- onomastico
- mestruazioni

Purtroppo anche osservare perfettamente queste istruzioni non vi
dà la garanzia al 100% della sua felicità, perché lei potrebbe
sentirsi sommersa da una vita di soffocante perfezione e fuggire
con il primo "figlio-di-buona-donna-bohemien-ubriaco-e-gran-viveur"
che incontra...

Dev'essere per questo che Dio (bontà sua...) disse: "Amala!" Ma non
disse mai: "Comprendila!!!!!"

COME RENDERE FELICE UN UOMO...
------------------------------

1. Dargliela
2. Non rompergli i coglioni

Può essere un po' riduttivo, ma si avvicina molto alla realtà.

Berta Bellissimo!!

*********
Sei nell'anima e li ti lascio per sempre...

sara90 è stupendo!!!

-*-*-*-*-*-*-*-*-*
And I can change the world,
I will be the sunlight in your universe.

scudiero
citazione:

COME RENDERE FELICE UN UOMO...
------------------------------

1. Dargliela
2. Non rompergli i coglioni


3. ... fom anca un boun mnestroun ogni tant


furetto Apuane Sasso rosso , posto stupendo vicino a Piandelagotti ( la famiglia vuole sempre che tu sia vicino a lei) con zona a spit e via di montagna se ti salta la mosca

io pensavo di avere ragione!!!

Modificato Da - furetto on 12 Set 2008 14:33:04

Andreac Sasso Rosso? Non conosco.
Hai qualche informazion/link da passare.

magari per un'altra volta...

lauw
citazione:

Sasso Rosso? Non conosco.

Moronna...un cajano che non conosce la via dei Fiorentini.....Andreac et sicur?

___________________________
Continua a sognare
Gigante addormentato

Andreac No, in verità l'ho già sentito luminare, ma non so praticamente niente...
Avanti, eruditemi

sturno Via dei Fiorentini al Sasso Rosso:
http://www.forum.planetmountain.com/phpBB2/viewtopic.php?p=679448&sid=b5a17fc295a8b6b3fcbefcf74ccd6dd4
In verita' pure io non ne sapevo nulla e dopo aver visto la relazione ho capito perche'.

Ritorniamo in topic: io aggiungerei al binomio "famiglia e montagna" un terzo incomodo, anzi, gia' che ci siamo anche un quarto "comodo", ovvero: il lavoro ed i nonni. "Famiglia, montagna e lavoro (e nonni)". Io penso che il lavoro giochi un ruolo essenziale nel rapporto famiglia-montagna. Ed anche il ruolo dei nonni non è trascurabile. Avanti Savoia!!!!

***
"Nel 2025 iniziera' una piccola era glaciale"

lauw Andreac ciapa che.....così n'altra volta non dai a mente a sturn e non svegliate il lauw che dorme...

citazione:
Conclusione: basta con le vie alpinistiche da proteggere, solo vie a spit, con impegno globale limitato, rischio minimo e ritorni facili.
Questo è il voto.
Rimane aperta la questione ghiaccio/cascate.
Ho raggiunto questo compromesso, non fare + da primo cose difficili (difficili per me) ma solo da II° e andare da primo solo su cose facili. Lo so è una coclusione "all'italiana", ma per adesso va bene così, poi si vedrà.

Tema: Ricerca dell'equilibrio tra impegni/responsabilità che ti impone una famiglia e le pulsioni che le nostre passioni e il nostro ego ti mandano da dentro.
Ognuno deve cercare la propria ricetta, difficile trovarne una che vada a tutti, ma è certo che non esiste quella dove NON saremo costretti a mediare...
Riguardo la passione montagna direi che i maggiori pericoli io li corra in inverno sulla neve, in estate arrampicando su roccia credo meno (ma dato che la questione inverno l'hai lasciata aperta la ometto per ora anche io).
Il mio modo di abbassare la soglia di rischio (e gli annessi sensi di colpa) passa anche attraverso lo spit.
Premessa: a me piace tanto stare in montagna, in qualunque modo. E amo tanto l'arrampicata in se, come divertimento, come sport, come gesto tecnico. Se posso unire queste due cose allora ho il meglio. Ma entrambe mi danno tanto anche prese singolarmente. Il mio nocciolo è qui.
Conclusione: se arrampico vorrei avere la sensazione di muovermi e non di strisciare o ravanare. Se devo andare in montagna per salire su un “rumego” allora, quando posso, preferisco attendere e camminare su un sentiero con le mie figlie. Dati questi gusti personali la ricetta che uso è quella di tenere alto il livello tecnico e fisico. Perchè ho il massimo divertimento dall'arrampicata su vie lunghe quando riesco a camminare su difficoltà sostenute (per fare un esempio: se so di valere 100 allora ho il massimo divertimento affrontando difficoltà di 85/90 su protezioni affidabili, 75/80 su protezioni precarie).
In questo modo ho l'impressione di abbassare la soglia di rischio in 2 modi:
a) le vie su cui posso divertirmi hanno difficoltà che impongono quasi sempre l'uso di tasselli ad espansione come protezione, quindi assumono i connotati di vie moderne. Anche quando scelgo di cimentarmi su “obbligatori” elevati (6b/c o più) difficilmente queste hanno sezioni interrotte o rottamate (e questo, anche se non lo azzererà mai, fa calare la possibilità di rompersi cadendo su porzioni sporgenti di parete)
b) se scelgo invece vie classiche le sicurezze che posso avere dai tasselli vengono sostituite o da chiodature fitte (ex artif) o da difficoltà molto inferiori alle mie reali capacità arrampicatorie.
In entrambi i casi comunque il rischio c'è sempre. Ma penso che sulle classiche la possibilità che si rompa un appiglio/appoggio o ti arrivi un tram dall'alto siano molto più elevate e, completamente, al di fuori del nostro controllo (Sturno mente sapendo di mentire quando parla della Fedele). Questo mi fa propendere spesso per il moderno.
Mi verrebbe da dirti di provare la mia ricetta e magari, nelle mezze stagioni, di fare un giorno in falesia con noi....magari ci prendi gusto e poi ti diverti di più anche in montagna....però occhio che anche qui nessuno ti regala niente e allenamento e frequentazione poi diventano “necessari”.....e la mugliera bruntella....

citazione:
E' passato appena un anno ma la "montagna" mi manca molto...

Se il tuo futuro sono vie sul 6° con spit anche sui tiri (tipo Nikibi ai Formin) non credo possa durare il tuo voto, perchè oggettivamente sono vie che possono andar bene per falesisti neofiti della montagna, a gente che ha già masticato parecchio credo lascino poco o niente....giusto il gusto di muoversi in ambienti spettacolari, ma allora un bel sentiero....
(attenzione non è un attacco a Nikibi, sono assolutamente favorevole che ci sia terreno per tutti i gusti, sto solo facendo ipotesi sulla base dell'esperienza di Cocco)

Dinamiche famigliari. Anche quelle non dipendono solo da noi ma molto da come percepisce il nostro comportamento il congiunto (mugghiera, mamma, figghio che sia...).
Nel mio caso il problema non è la percezione che ha la mia compagna dei pericoli che corro ma, soprattutto, dal momentaneo distacco che provocano le passioni totalizzanti. Il conto arriva sempre.

citazione:
"preferisci andare in montagna allo stare con noi". E quest'ultimo assunto è molto difficile da sradicare, ed è anche il più falso.

Non è quasi mai espresso in modo così terra terra ma il senso è quello. Spesso però provo a mettermi dall'altra parte e forse a volte ragionerei così anche io. Non penso possa esserci malafede quindi non credo ci siano altre soluzioni se non il far presente sempre che le cose non sono così...
Se non avessimo passioni così forti non saremmo noi stessi, è indubitabile. Ma soffro di più a dimostrare quanto tengo a loro mediando o soffrirei di più se non dessi peso alle mie passioni e sfogo al mio ego?? Non sarei me stesso e soffrirei di più nel secondo caso.

Sturn aggiungeva altri 2 aspetti di non poco conto.

Il Lavoro. È fondamentale e nulla sarebbe possibile se non lo avessi. Cerco di preservarlo in tutti i modi, deve permettere di far vivere la famiglia ma anche dare la possibilità di non esserne schiavo. Nel mio caso avere la possibilità di scappare ogni tanto durante la settimana alleggerisce le potenziali fughe durante il weekend e questo mi garantisce possibilità di appagamento senza dar troppo “danno” per la mancanza della mia presenza.
Senza questa scappatoia mi calerebbe parecchio il “latte”.....

I Genitori (nostri o suoceri è uguale). Dal punto di vista egoistico averceli e in salute aiuta parecchio. Senza di loro la libertà mi potrebbe calare, soprattutto nelle fughe infrasettimanali. Averli ma in cattiva salute uguale. Prima o poi purtroppo accadrà. Spero più avanti possibile, ma ovviamente non per motivi legati alla montagna.
Da quando sono uscito di casa (a 25 anni circa) sono calate anche le loro preoccupazioni...in questo caso la lontananza aiuta....piuttosto che preoccupati sovente a sproposito meglio ignari....

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Gigante addormentato

sturno Vacca Lauw! Sono incredibilmente d'accordo su tutto.... (diciamo quasi tutto che poi ti monti la testa!!!) anche quando abilmente sottintendi che io in montagna striscio, oppure ravano su per dei rumeghi!

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"Nel 2025 iniziera' una piccola era glaciale"

lauw
citazione:

Vacca Lauw! Sono incredibilmente d'accordo su tutto.... (diciamo quasi tutto che poi ti monti la testa!!!) anche quando abilmente sottintendi che io in montagna striscio, oppure ravano su per dei rumeghi!

***
"Nel 2025 iniziera' una piccola era glaciale"

Azz tutto sto popò di righe per non dare nell'occhio e tu mi ha beccato subito.....

Movacagher!

p.s.: se ti sentissi FF dentro come me allora potrei riferirmi a te con quello che ho scritto, ma se così fosse allora non avrei capito nulla di te....
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Gigante addormentato

Modificato Da - lauw on 15 Set 2008 14:45:31

Andreac eeee vaca!! Lauw t'è scret un romans!!

Come non essere d'accordo...
L'analisi è precisa, dettagliata e approfondita. Sì, c'è la falesia. Non c'è bisogno che mi convinci, faccio + uscite in falesia che x fare vie, per cercare di mantenere un minimo il grado, che è la prima cosa che si perde quando si smette o si cala di molto la frequentazione, lasciando perdere il fiato, faccio con quello che mi resta.
Ghè sol un problema, come fai ad avere una certa frequenza di uscite quando tutti-i -giorni-tutti, torni a casa non prima delle 1930, quando non sono le 20 o le 2030 e oltre, magari dopo essersi stato con dei rompi-coglioni, fatto il mazzo di autostrada con code e altre amenità...
Po' dopa it'disen: com'è che sei così nervoso?...

Anche il lavoro e il tempo che ci passi conta, tanto.
Sono convinto che se potessi essere a casa, non dico tanto, 1-2 ore prima guadagnerei tanto. Sotto tanti aspetti.

Pertanto vi invidio, voi che avete la possibilità quasi tutte le settimane di potere disporre di un po' di tempo, non solo x la montagna ma anche per godersi meglio la famiglia, non fare tutto sempre di corsa e pagare conti meno salati per le uscite.

Ecco, lo sapevo che mi intristivo...
Vedo di risollevarmi svaccando un po' il topic. Devo fare 1 annuncio:
STURN, VAI A FARE "CLASSICO E' BELLO", TE LO ORDINO!! LASA PERDER LA COSTANTINI-GHEDINA!
Lauw, deghel anca tè, che me non mi ascolta. E una delle vie + belle delle dolomiti, escludendo marmolada e civetta. Forse la + bella che ho fatto, come logica, estetica, esposizione e impegno . Anche la discesa è bellissima.
Sturn, sei in forma sei allenato, hai un compagno che va, anche meglio di te....sa spètet!?


Vigna Ok... visto che credo anch'io che sia giusto parlarne, lo farò a costo di ripetere cose già scritte(sicuramente dal lauw) perchè se devo anche leggere sono finito per i minutini che ho...

Credo che ognuno di noi debba riflettere su quello che voglia dire rischio in montagna, legato o meno alla famiglia...(che ora non ho)...

Visto che non ne capisco niente di placche e 3a 6c 8b per me sono ancora le classi delle elementari... cercherò di analizzare il lato invernale della questione!!!

E' ormai da tempo che andiamo a cercare polvere ovunque venga, e ci prepariamo(credo comunque mai abbastanza) per affrontare il problema delle valanghe, e quindi ricercha arva in compagnia...che senz'altro ricominceremo presto, ma il problema che voglio toccare sono due diversi:
1)Fattore luogo: io penso che da tempo cerchiemo di utilizzare attenzione maggiore in proporzione alla non conoscenza dei posti dove ci rechiamo... ma dimentichiamo di farlo proprio a Febbio dove si vedono le scene più disperate, solo perchè lo conosciamo e lo riteniamo casa nostra, ci siamo permessi di scendere in 20 assieme in un pendio immacolato appena dopo una nevicata... o scendendo canali al limite delle nostre capacità...(che a parità di pendenza non avremmo mai sceso altrove!!)

2)Fattore gruppo: anche se è difficile, credo sia necessario non farsi entusiasmare da chi hai difianco, per lo meno nei fatti, urlare quanto si vuole, ma se ti senti non pronto per un escursione o un pendio o una discesa in un canale o meno, è meglio rinunciare e fin che si può tornare indietro... o meglio non partire neanche!!!! Per me non si perde niente... anzi si guadagna nel morale!!!


Intanto condivido tutti i discorsi sul rischio di Stratocumus, e non condivido per niente la tesi di Sturno che tanto non sei necessario o importante per la tua famiglia...

Prossimamente commenterò meglio e aggiungerò...anche il lato famiglia!!!

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Occhio al Faggio...!!!

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