Il crinale...

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 Imprese storiche alla Pietra
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sturno
Fiasco di Neve
GV2005



Italia
4297 messaggi
Inserito il - 16 Mag 2007 :  23:38:10    sturno è offline Scrivi Un Messaggio Privato  Visualizza profilo  Visita l'homepage di sturno  Modifica messaggio  Rispondi citando  Visualizza l'indirizzo IP dell'utente
La prima impresa alpinistica di cui si ha notizia alla Pietra risale al 20 settembre 1922 e fu una pietra miliare. Quel giorno Carlo Voltolini, trentino della Val di Sole trasferitosi a Reggio, salì in prima ascensione solitaria la Via degli Svizzeri, classico itinerario che si affaccia sul parcheggio della Pietra, oggi interdetto all'arrampicata. Voltolini arrampicava spesso con uno svizzero, tal Schaffner; da questa circostanza discende probabilmente la denominazione attribuita alla via.

L'impresa solitaria di Voltolini fu decisamente eccezionale, se si considera che superò passaggi di quarto grado senza assicurazione alcuna; oggi diremmo che arrampicò in "free solo", su roccia che ad essere ottimisti avremmo potuto classificare di dubbia solidità. La solitaria non fu programmata, poichè Voltolini giunse alla Pietra con una comitiva della quale faceva parte anche Schaffner, che tuttavia rinunciò all'ascensione ritenendola troppo ardua. Nella parte bassa Voltolini sfruttò un sistema di facili rampe oggi invase dalla vegetazione e non più accessibili. Tuttavia, nella parte alta, superò la via oggi classica, ove sono concentrate le maggiori difficoltà dell'itinerario. In particolare Voltolini superò per primo il passaggio oggi noto come "Francobollo", ovvero una lama non banale di quarto grado. Sul Francobollo si cimenteranno, successivamente, numerose generazioni di alpinisti, con non poche fatiche. Sul Francobollo, in occasione di una visita alla Pietra negli anni sessanta, cadde riportando seri danni nientemeno che il grande Gino Solda', il celebre sestogradista dolomitico degli anni trenta.

In merito all'impresa di Voltolini, così scrisse il Giornale di Reggio il 24 settembre 1922. "Mercoledì scorso, 20 settembre 1922, una comitiva di San Pellegrino è salita alla Pietra di Bismantova. Era della compagnia il sig. Carlo Voltolini di Reggio, il quale tra la meraviglia e la trepidazione dei gitanti e di uno dei religiosi dell'Eremo, è salito sulla Pietra dalla parte dell'alta roccia a picco, vicino e poco oltre la chiesa dell'Eremo senz'altro aiuto che quello delle proprie braccia e delle proprie gambe, con una perizia, una calma ed una precisione veramente sorprendente. Il monaco che da 18 anni dimora all'Eremo, afferma di aver visto molti tentare la stessa salita, ma che nessuno vi era mai riuscito".

Voltolini non diede tanta pubblicità alla sua impresa solitaria tanto che, nel 1927, Giulio Giarolli della Sezione dell'Enza del CAI ripetè pressochè fedelmente la stessa via convinto di farne la prima ascensione. Inoltre, nel 1930, l'accademico modenese del CAI Carlo Bordone, assieme ad Ermanno Masinelli, ripercorse la Via degli Svizzeri convinto anch'egli di effettuarne la prima salita. Bordone lasciò un racconto alquanto colorito sulla Rivista del CAI.

E' interessante notare che, nel 1931, ripetè la Via degli Svizzeri Armando Corradini, assieme a Pietro Moggi e Nino Montanari. Corradini all'epoca aveva appena 16 anni, ed era destinato a diventare uno dei più rilevanti pionieri dell'arrampicata a Bismantova (come scriverò nelle prossime "puntate"). I tre utilizzarono una corda da bucato e chiodi rudimentali e non diedero risalto alla loro salita. Non c'è da stupirsene, considerando la riservatezza e la modestia che Corradini mantenne sempre nel seguito, in merito alle sue notevoli imprese alpinistiche.

La Via degli Svizzeri rimase per anni un banco di prova classicissimo per gli alpinisti reggiani e forestieri. Assieme alla Via Pincelli-Brianti, rimane l'unico itinerario con difficoltà sempre inferiori al quinto grado che supera l'intera parete della Pietra. Ha quindi rappresentato per decenni una tappa obbligata per chi desiderava salire nella scala delle difficoltà.

Pensando alla Via degli Svizzeri è inevitabile e piacevole ricordare la figura di Wilder Zanti. Istruttore di roccia del CAI di Reggio, recentemente scomparso in età avanzata, Wilder Zanti aveva una vera passione per la Via degli Svizzeri, della quale detiene il record di ripetizioni. All'inizio degli anni ottanta l'aveva già salita 137 volte, ma sicuramente il numero delle sue ripetizioni si è ulteriormente accresciuto prima che smettesse di arrampicare. Wilder Zanti è stato per decenni il capocordata di innumerevoli alpinisti sull'itinerario di Voltolini. Ricordo il racconto di una sua salita con Pietro Leoni, successivamente Presidente della sezione reggiana del CAI. In sosta sotto al Francobollo, Leoni attendeva pazientemente che Wilder recuperasse la corda, quando vide il capo al quale avrebbe dovuto esser legato salire lentamente verso l'alto, già qualche metro sopra la sua testa. A quei tempi ci si legava all'imbragatura con il bulino semplice, che tende a sciogliersi spontaneamente, come successivamente si è più volte verificato.

La Via degli Svizzeri è stata salita da Emilio Levati nel tempo di 9 minuti, che costituisce probabilmente il record di velocità.

Bibliografia:
A. Bernard, P. Menozzi, Guida alpinistica della Pietra di Bismantova, Scuola Tipografica Benedettina Parma, 1968.
L. Bettelli, Pionieri dell'arrampicata a Bismantova, CAI Reggio Emilia, 1988.
G. Montermini, Storia alpinistica della Pietra di Bismantova, in Appennino Ligure e Tosco-Emiliano, CAI TCI, 2003.
G. Montipo', La Pietra di Bismantova, Tamari Editori Bologna, 1976.

La Pietra con il tracciato della via seguita da Voltolini, che differisce nella parte bassa dall'itinerario oggi classico della Via degli Svizzeri.

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Al pan d'un de', al vein d'un an, 'na vecia ed desdot an!

Modificato Da - sturno il 17 Mag 2007alle ore 08:47:01

sturno
Fiasco di Neve
GV2005



Italia
4297 messaggi
Inserito il - 16 Mag 2007 :  23:45:15    sturno è offline Scrivi Un Messaggio Privato  Visualizza profilo  Visita l'homepage di  sturno  Modifica il messaggio  Rispondi citando  Visualizza l'indirizzo IP dell'utente  Elimina risposta
Mi sono deciso ad aprire questo post dopo anni di tentennamenti. La spinta decisiva me l'ha fornita Giampa, con una mail di ieri sera.
Mi piacerebbe raccogliere qui una serie di notizie che altrimenti se ne andrebbero presto dalla mia memoria bacata..... mi piacerebbe anche che coloro che di storia alla Pietra ne sanno sul serio, e molti di loro ci leggono, aggiungessero commenti o dettagli, oppure informazioni personali. Le segnalazioni di errori sono particolarmente gradite. Potete inviarmele anche via MP.
Intanto io vado avanti, piano piano, con le prossime puntate. Sara' tutto facile finche' ci si mantiene lontani nel tempo. Diventera' più difficile mano mano che ci si avvicina a noi. In parte perche' la storia ha bisogno di tempo per essere metabolizzata. E in parte perche' scrivere di chi ci puo' leggere e' sempre molto molto difficile... Va beh, se vi stufo ditemelo!!!

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Al pan d'un de', al vein d'un an, 'na vecia ed desdot an!

Modificato Da - sturno on 16 Mag 2007 23:50:44Torna all'inizio della pagina

Ino
Bardo del vento


Italia
7217 messaggi
Inserito il - 17 Mag 2007 :  08:27:03    Ino è offline Scrivi Un Messaggio Privato  Visualizza profilo  Modifica il messaggio  Rispondi citando  Visualizza l'indirizzo IP dell'utente  Elimina risposta
Bello, così dopo lo mettiamo anche sul sito come speciale.

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e nella mia ora più buia
loro splenderanno per me
all'infinito...Torna all'inizio della pagina

lauw
Gran maestro di fuoripista


Sudan
2840 messaggi
Inserito il - 17 Mag 2007 :  09:01:03    lauw è offline Scrivi Un Messaggio Privato  Visualizza profilo  Modifica il messaggio  Rispondi citando  Visualizza l'indirizzo IP dell'utente  Elimina risposta
citazione:

Mi sono deciso ad aprire questo post dopo anni di tentennamenti.

Non è una brutta idea. Un forum sul web mi sembra lo strumento più democratico per "fermare" alcune cose che se no inevitabilmente andrebbero perse. Varie realtà arrampicatorie (laziali e piemontesi) hanno già usato i forum (FV e PM) per raccontarsi la loro storia arrampicatoria che ha poi suscitato parecchio interesse generale. Tu ne sai tante speriamo però che chiunque possa contribuire lo faccia e non si limiti a far scrivere solo te, nè risulterebbe qualcosa di vivo e accattivante.
Anche a me rimane il dubbio che, dando un taglio serio, sulla storia dei giorni nostri possano scatenarsi le solite insulse polemiche...vedi tu. Buon lavoro intanto.

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Viva il ViceRE!!Torna all'inizio della pagina

y02
Illuminato dalla powder
GV2003



Peru
4054 messaggi
Inserito il - 17 Mag 2007 :  09:20:38    y02 è offline Scrivi Un Messaggio Privato  Visualizza profilo  Visita l'homepage di  y02  Modifica il messaggio  Rispondi citando  Visualizza l'indirizzo IP dell'utente  Elimina risposta
mi sembra un ottimo lavoro, bravo sturno!

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quando penso a come, mi hai preso in giro però, non capisco come, sia difficile sbagliare più..Torna all'inizio della pagina

y02
Illuminato dalla powder
GV2003



Peru
4054 messaggi
Inserito il - 17 Mag 2007 :  09:34:20    y02 è offline Scrivi Un Messaggio Privato  Visualizza profilo  Visita l'homepage di  y02  Modifica il messaggio  Rispondi citando  Visualizza l'indirizzo IP dell'utente  Elimina risposta
a proposito di via degli svizzeri...
con ruffo ne facemmo la ripetizione nel 2001 o 2002 non ricordo quando in teoria era gia interdetta, mi ricordo che avevo uan paura folle su quella roccia marcia e al famoso francobollo anche io( da primo in quel tiro) rischiai di volare con ua ronchia in mano....cagarella!
aneddoto ben piu di respiro è una ripetizne di un mio parente, Alfredo Spaggiari che negli anni 70 arrampicava con renzo Quagliotto:
erano i primi di aprile e durante la salita si mise a nevicare, il camino finale era verglassato e mio "zio" era in sosta, qualgiotto da primo, la corda non si mosse per piu di mezz'ora finche ad un certo punto in sosta si senti tintinnare un chiodo, era qualgiotto che ne mise giu uno,
si impaurirono tutti perche non avevano mai visto Qualgiotto piantare un chiodo, evidentemente doveva essere proprio un passagio reso difficilissimo.
Alfredo terminò il racconto presentando Quagliotto ( che tra l'latro ha scritto un sacco di topo interessanti) cosi:
lui dove la roccia era troppo liscia per passare, tirava fuori un gesso e sulla placca scriveva: APPIGLIO e si tirava su sulla scritta....bello eh?

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quando penso a come, mi hai preso in giro però, non capisco come, sia difficile sbagliare più..Torna all'inizio della pagina

sturno
Fiasco di Neve
GV2005



Italia
4297 messaggi
Inserito il - 17 Mag 2007 :  10:17:18    sturno è offline Scrivi Un Messaggio Privato  Visualizza profilo  Visita l'homepage di  sturno  Modifica il messaggio  Rispondi citando  Visualizza l'indirizzo IP dell'utente  Elimina risposta
Brev Cristian, propria acse! Bella storia! Lo spirito e' questo, raccogliere aneddoti, racconti di ripetizioni, anche cose apparentemente di poco significato!
Le vie successive arrivano, arrivano, portate pazienza!

P.S.: arrivare ai tempi recenti sara' lungo e difficile, ma bando alle polemiche! Qui ognuno e' libero di scriverequello che gli pare, questo non e' mica un libro! Io scrivo quello che so e quello che penso, se dimentico qualcosa basta scriverlo!

P.S.: il mio tono e' volutamente serio, solenne e cajano! Ho scritto 2121 c....e sul crinale, Ino mi ha assicurato che ho il diritto di aprire un post sgangherato. Ma ognuno scriva come gli pare, anzi....

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Al pan d'un de', al vein d'un an, 'na vecia ed desdot an!Torna all'inizio della pagina

Brocco
Maestro di fuoripista



368 messaggi
Inserito il - 17 Mag 2007 :  10:30:41    Brocco è offline Scrivi Un Messaggio Privato  Visualizza profilo  Modifica il messaggio  Rispondi citando  Visualizza l'indirizzo IP dell'utente  Elimina risposta
Sturno sei il solito mito; attendo con ansia le prossime puntate


Il broccoTorna all'inizio della pagina

Beddo
Mastro lardaio
GV2004



Italia
4960 messaggi
Inserito il - 17 Mag 2007 :  10:31:37    Beddo è offline Scrivi Un Messaggio Privato  Visualizza profilo  Visita l'homepage di  Beddo  Modifica il messaggio  Rispondi citando  Visualizza l'indirizzo IP dell'utente  Elimina risposta
bellissima idea, la cosa mi incuriosisce tantissimo!

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Mol ed picaiaTorna all'inizio della pagina

furetto
Gran maestro di fuoripista


Italia
1534 messaggi
Inserito il - 17 Mag 2007 :  10:55:49    furetto è offline Scrivi Un Messaggio Privato  Visualizza profilo  Modifica il messaggio  Rispondi citando  Visualizza l'indirizzo IP dell'utente  Elimina risposta
SI ...SI INTERESSANTE

La 1° volta in pietra 1978 c'era poca gente
Pincelli e Corradini mi sentivo grande
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furmiga
Mastro pasticcière


Italia
2161 messaggi
Inserito il - 17 Mag 2007 :  12:19:55    furmiga è offline Scrivi Un Messaggio Privato  Visualizza profilo  Modifica il messaggio  Rispondi citando  Visualizza l'indirizzo IP dell'utente  Elimina risposta
Ottima idea , Sturno , specilmente per me che sono ignorante in storia e aneddoti
sulla pietra ,anche se ogni notizia nuova mi appassiona specialmente sulla Pietra ,
che perfino Dante ha ammirato nel suo andare da Reggio alla Lunigiana 700 anni
fà , nel 1306 , sembra attraverso il passo dell'Ospedalaccio , col famoso verso :
" montasi su Bismantova e 'n cacume "
(Purgatorio , Canto IV , verso 26 )

F u r m i g a

Forza Jabe !!! Vai , vai !!Torna all'inizio della pagina

sturno
Fiasco di Neve
GV2005



Italia
4297 messaggi
Inserito il - 19 Mag 2007 :  01:53:09    sturno è offline Scrivi Un Messaggio Privato  Visualizza profilo  Visita l'homepage di  sturno  Modifica il messaggio  Rispondi citando  Visualizza l'indirizzo IP dell'utente  Elimina risposta
Dopo la salita degli Svizzeri, l’attività alpinistica alla Pietra conobbe un periodo di calma. Nessun itinerario ulteriore fu aperto per molti anni. In compenso, nel 1940 si assistette alla salita di una serie di vie in rapida successione, alcune anche molto difficili.

Come spesso accade nell’ambito alpinistico, la quiete fu rotta da un episodio che infranse l’inibizione. L’emulazione gioca un ruolo importante in montagna; le gesta altrui permettono di considerare con occhi diversi ciò che fino a poco prima si riteneva impossibile per le proprie capacità. Ad esempio, pochi anni prima, fu una visita di Emilio Comici in Grigna a spronare Cassin, Ratti, Dell’Oro e compagni.

Alla Pietra la “stura” la diede il famoso accademico milanese Nino Oppio, celebre sestogradista che venne a Reggio per motivi di lavoro. Oppio era legato da amicizia con l’avvocato Piero Fornaciari, il quale colse l’occasione per proporgli una visita alla Pietra. Era il 7 aprile 1940. Oppio raggiunse Reggio assieme all’amico alpinista Leopoldo Guidi. Avevano con se l’attrezzatura da scalata. Oppio sbrigò i suoi impegni di lavoro e, in tarda mattinata, si ricongiunse con Fornaciari. Alla comitiva si aggrego Aldo Farioli, reggiano con esperienze alpinistiche. I 4 raggiunsero la Pietra in auto, con l’accordo che Oppio, Guidi e Farioli avrebbero arrampicato, mentre Fornaciari li avrebbe accompagnati alla base e attesi in cima.

Con intuito stupefacente, Nino Oppio scelse di salire lunga la direttrice di una via che diventerà una delle più belle della Pietra. Mi piacerebbe sapere perché Oppio scelse di salire proprio lungo la “sua” fessura. Avrà scartato gli Svizzeri poiché evidentemente desiderava aprire un nuovo itinerario. Ma per giungere alla base della sua via, Oppio è sicuramente passato sotto all’Anfiteatro, un settore della parete allora completamente vergine e oggi solcato da numerose vie più facili della Via Oppio. Per quale motivo Oppio scartò l’Anfiteatro? Certamente è da escludere che egli non si sia reso conto della maggior facilità delle salite là possibili. Io credo che Oppio abbia proseguito oltre perché l’Anfiteatro non gli piacque, per l’aspetto della parete che è strutturata in gradoni intercalati da grandi cenge. Probabilmente volle salire per un itinerario più ardito. Non vedo altre spiegazioni plausibili.

La cordata Oppio-Guidi-Farioli attaccò la parete alle ore 12. Oppio salì con fatica fino ad imbattersi in uno stretto e liscio camino sovrastato da un robusto albero. A questo punto compì un gesto che passerà alla leggenda. Legò il martello ad un capo della corda e lo lanciò oltre l’albero, facendolo ricadere dalla parte opposta. Una volta passata la corda oltre la pianta, si issò sulla fune superando il passaggio. Penso che Oppio, abile sestogradista, fosse in grado di superare il camino in arrampicata libera; ma probabilmente non gli parve ragionevole ignorare quell’opportunità che la natura gli aveva gentilmente concesso. Proseguendo per la stretta fessura, Oppio superò un altro difficile passaggio e raggiunse la cima della Pietra. Recuperò quindi velocemente l’amico Guidi.

E’ bene che io precisi che il passo successivo l’ho desunto da informazioni personali che non posso riportare; l’episodio non è citato da nessuna fonte bibliografica.

Quando venne il suo turno per raggiungere la cima, Farioli non riuscì a superare l’ultimo difficile passaggio della via, a causa della stanchezza accumulata sull’itinerario. Oppio e Guidi provarono allora a sollevarlo di peso tirando la corda, ma senza riuscirvi. La situazione si fece complicata, poiché stava calando l’oscurità. Senza attendere oltre, Oppio richiamò l’attenzione di alcuni contadini che stavano lavorando alla base della Pietra. Questi velocemente raggiunsero la sommità e, tirando tutti assieme la corda, riuscirono finalmente a recuperare Farioli.

Per festeggiare la buona riuscita dell’impresa, sulla Pietra venne acceso un falò. La salita richiese 7 ore di arrampicata. L’impresa di Oppio destò molto scalpore nell’ambiente reggiano, suscitando rapidamente l’effetto di dare la “stura”. Ma questo lo vedremo poi…..

La Via Oppio rimase per molti decenni un banco di prova arduo per gli scalatori, anche in ragione di una chiodatura molto parca. Oggi l’itinerario è addomesticato da numerosi spit, ma rimane intatto il suo grandioso valore storico.

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Al pan d'un de', al vein d'un an, 'na vecia ed desdot an!

Modificato Da - sturno on 20 Mag 2007 22:02:25Torna all'inizio della pagina

sturno
Fiasco di Neve
GV2005



Italia
4297 messaggi
Inserito il - 19 Mag 2007 :  02:21:59    sturno è offline Scrivi Un Messaggio Privato  Visualizza profilo  Visita l'homepage di  sturno  Modifica il messaggio  Rispondi citando  Visualizza l'indirizzo IP dell'utente  Elimina risposta
citazione:

informazioni personali che non posso riportare

Questo e' un tocco da maestro! Più cajano di cosi' non si puo'... arh arh

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Andrea
Rimpoche del forum
GV2010



Togo
9206 messaggi
Inserito il - 19 Mag 2007 :  16:12:00    Andrea è offline Scrivi Un Messaggio Privato  Visualizza profilo  Visita l'homepage di  Andrea  Modifica il messaggio  Rispondi citando  Visualizza l'indirizzo IP dell'utente  Elimina risposta
Sturno, il libro sul Bianco di Stefano Ardito che sto leggendo è meno Old School e avvincente dei tuoi racconti.

Dì la verità, nel 1940 tu c'eri!

----------------
Girarsi indietro a guardare e pensare:
"Quella è la mia traccia, dunque esisto".Torna all'inizio della pagina

konigsspitze
Mullah della powder
GV2007



Libya
6638 messaggi
Inserito il - 20 Mag 2007 :  20:26:59    konigsspitze è offline Scrivi Un Messaggio Privato  Visualizza profilo  Visita l'homepage di  konigsspitze  Modifica il messaggio  Rispondi citando  Visualizza l'indirizzo IP dell'utente  Elimina risposta
sturno ma tutte queste cose dentro quella testa che ti porti in giro????nn capisco nn capisco....come può essere??!!!

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Ma si sentono i denti?! no no,continua pure.....Torna all'inizio della pagina

sturno
Fiasco di Neve
GV2005



Italia
4297 messaggi
Inserito il - 20 Mag 2007 :  21:58:17    sturno è offline Scrivi Un Messaggio Privato  Visualizza profilo  Visita l'homepage di  sturno  Modifica il messaggio  Rispondi citando  Visualizza l'indirizzo IP dell'utente  Elimina risposta
E questo e' nulla!! Vi attendono cose che voi umani....
(ma attenzione: la presa pei fondelli e' sempre in agguato)

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ale
Signore della tavola


Italia
5992 messaggi
Inserito il - 21 Mag 2007 :  09:03:18    ale è offline Scrivi Un Messaggio Privato  Visualizza profilo  Visita l'homepage di  ale  Modifica il messaggio  Rispondi citando  Visualizza l'indirizzo IP dell'utente  Elimina risposta
Bello, bello!! Ancora, ancora!!!


"L'illusione della sicurezza paralizza gli spiriti vitali. Per questo siamo affascinati dall'avventura come un detenuto dalla libertà."
(Reinhold Messner)Torna all'inizio della pagina

gp
Gran maestro di fuoripista


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834 messaggi
Inserito il - 22 Mag 2007 :  17:07:45    gp è offline Scrivi Un Messaggio Privato  Visualizza profilo  Modifica il messaggio  Rispondi citando  Visualizza l'indirizzo IP dell'utente  Elimina risposta
BELLISSIMO!!!!
mi ero perso questo post.

citazione:

Bella storia! Lo spirito e' questo, raccogliere aneddoti, racconti di ripetizioni, anche cose apparentemente di poco significato!

Qui ognuno e' libero di scrivere quello che gli pare, questo non e' mica un libro!

beh se questo è lo spirito ne ho una anche io sulla oppio!! spero di non andare troppo OT

Era il '90, l'anno dei mondiali e per me e la mia nuova morosa era anche l'anno della maturità.
Da qualche anno girovagavo per Bismantova e con i miei allora 13kg in meno mi permettevo evoluzioni non da poco sulle pareti di "casa".
Finiti gli esami e fresco dalla delusione dei mondiali (vedi rinomato sguardo "posseduto" di Schillaci) decisi di far provare alla mia ragazza le emozioni dell'arrampicata.
Dopo i primi tiri al pilone giallo vedo che se la cava abbastanza bene e così le propongo di fare una via lunga.
e lei aihmè accetta!!!
Facciamo la Oppio (me la ricordavo abbastanza facile)
Tutto bene fino all'albero, dopo di che l'altezza si fa sentire ed iniziano i primi mugugni.
La paretina successiva si supera con qualche tentennamento, ma il rimanere comunque in vista ci permette di scambiarci consigli e tutto prosegue al meglio, fino alla seconda sosta.
Ora intravedo delle perplessità, ma ormai non si può tornare indietro, ho una sola corda da 50 e la doppia per rientrare non ci stà.
Prevedendo qualche difficoltà e sapendo che dopo non ci si sentirà più, elenco una serie di consigli per affrontare al meglio il successivo camino ed evitare di incastrarsi.
Vedo che però i consigli vanno un pò a vuoto, ma che ci posso fare..... vado.
Faccio la mia salita e preparo la sosta, do i due strattoni di corda concordati quale segnale per darle il via e aspetto.
aspetto......
aspetto......
dopo un po' la corda viene, poi, dopo poche metro, si blocca.
aspetto......
aspetto......
qui non si muove niente.
dopo qualche minuto la corda entra in tensione e sento urla strane salire dal basso(non capisco quanto benevole nei miei confronti).
Inizialmente la prendo come una cosa da poco, quasi da riderci sopra, dopo di che la cosa si fa preoccupante.
aspetto......
aspetto......
qui non si muove niente.
Poveraccia, era appesa con un salame a 70-80 m da terra, incastrata in mezzo ad un camino e non riusciva ad andare ne su ne giu.
Forse è lo stesso punto del "blocco" di Farioli narrato da Sturno?
Non la vedevo, la sentivo a malapena e non riuscivo a darle consigli.
iniziavo a preoccuparmi.
aspetto......
aspetto......
finchè la corda si allenta, recupero un pò di corda, segno che si muove, sale una decina di metri poi il tutto si ripete.
aspetto......
aspetto......

Insomma quell'ultimo tiro della Oppio è stato un calvario.
Finalmete dall'alto vedo spuntare una chioma di riccioli e butto li un malpensato "come va?"
Vi tralascio l'infilata di improperi e maledizioni che hanno seguito la mia domanda, ma che, ormai sollevato dalla tensione di prima ho incassato volentieri.

inutile che vi dica che mia moglie ............................. è un'altra!!!


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druido
Gran maestro di fuoripista


Italia
1489 messaggi
Inserito il - 22 Mag 2007 :  17:50:22    druido è offline Scrivi Un Messaggio Privato  Visualizza profilo  Modifica il messaggio  Rispondi citando  Visualizza l'indirizzo IP dell'utente  Elimina risposta
io ricordo un amico di costituzione "robusta" incastrato nel passo stretto dell'ultimo tiro della pincelli, rimase incastrato 15 min buoni senza riuscire ne a scendere ne a salire..da sotto io facevo sicura e vedevo solo delle gambone agirsi e annaspare

- - -
modestamente......sono normodotato!!Torna all'inizio della pagina

sturno
Fiasco di Neve
GV2005



Italia
4297 messaggi
Inserito il - 22 Mag 2007 :  23:36:58    sturno è offline Scrivi Un Messaggio Privato  Visualizza profilo  Visita l'homepage di  sturno  Modifica il messaggio  Rispondi citando  Visualizza l'indirizzo IP dell'utente  Elimina risposta
Armando Corradini nel 1940 aveva 25 anni. Erano passati ormai diversi anni dal suo esordio alla Pietra, avvenuto nel 1931 con una delle prime ripetizioni della Via degli Svizzeri. Nel frattempo Corradini aveva migliorato la sua preparazione alpinistica, grazie allo stimolo di un parroco di Bocenago che allora risiedeva a Reggio prestando servizio al Duomo. In una delle uscite che fecero in dolomiti, rendendosi protagonisti di viaggi eroici condotti su un camion a cassone scoperto, Corradini aveva pure preso lezioni di arrampicata dalla famosa guida trentina Bruno Detassis, allora abile sestogradista.

Quando venne a sapere della salita di Oppio, grazie ad un articolo pubblicato dal periodico “Il solco fascista”, Corradini fu preso dall’entusiasmo. In occasione di una chiacchierata che feci con lui nel 1998, durante una memorabile serata a casa sua, mi disse: “Decisi di ripetere la via aperta da Oppio”. Il problema era trovare un compagno di scalata. Corradini sparse febbrilmente la voce e, dopo alcuni giorni, amici comuni gli presentarono un giovane di notevoli doti atletiche, il reggiano Olinto Pincelli, classe 1911. Quando si incontrarono, i due non sapevano che sarebbero rimasti amici per quasi sessant’anni. E Corradini non sapeva di trovarsi innanzi a colui che, nei 50 anni successivi, sarebbe diventato un protagonista indiscusso dell’andar per monti nella nostra provincia.

Pincelli a quei tempi faceva il vasaio ed aveva braccia e dita rese fortissime dalla lavorazione della creta. C’era però un problema: non aveva mai arrampicato. Corradini però assicurò la propria disponibilità a condurre in testa la scalata. Solo pochi giorni dopo la salita di Oppio, i due ragazzi salirono alla Pietra in bicicletta, sulle strade ghiaiate di allora. Pernottarono in tenda e il mattino successivo si presentarono alla base della fessura che, dopo aver vissuto per millenni in solitudine, si vide presa di mira da due cordate nel giro di pochi giorni.

Corradini condusse abilmente la salita, superando in arrampicata libera il liscio camino dove Oppio ricorse al lancio di corda. Corradini e Pincelli raggiunsero la sommità della Pietra senza trovare grosse difficoltà e scesero rapidamente a Castelnuovo, ove diedero notizia della loro ripetizione esibendo, quale prova, attrezzi da scalata che Oppio aveva abbandonato in parete.

Tuttavia, la loro sortita a Castelnuovo non raggiunse l’effetto sperato. Dovettero infatti inforcare rapidamente le bici e scappare a gambe levate, inseguiti dai gendarmi. Non è chiaro quale fosse il reato contestato. Pincelli, nei suoi racconti ricchi di coinvolgimento, sostenne che furono sospettati di pazzia e quindi ritenuti pericolosi. O forse fu l’appropriazione del materiale lasciato da Oppio che indispettì la forza pubblica.

Mentre scendevano a valle, forse i due progettarono la loro successiva sortita. A casa, Corradini serbava una cartolina della Pietra sulla quale aveva fantasticato un itinerario. E la ripetizione della Via Oppio li aveva sicuramente “gasati” e resi consapevoli delle loro possibilità.

La prima salita solitaria della Via Oppio fu compiuta da Antonio Bernard nel 1966.

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Al pan d'un de', al vein d'un an, 'na vecia ed desdot an!

Modificato Da - sturno on 22 Mag 2007 23:46:10Torna all'inizio della pagina

Frency
Gran maestro di fuoripista


Kyrgyzstan
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Inserito il - 23 Mag 2007 :  16:55:26    Frency è offline Scrivi Un Messaggio Privato  Visualizza profilo  Modifica il messaggio  Rispondi citando  Visualizza l'indirizzo IP dell'utente  Elimina risposta
Ormai queste storie così appasionanti stanno diventando la mia favola della buona notte.
A quando il prossimo capitolo? Penso di aver capito a cosa sarà riferito.

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Assaggia la morte e vivi la vita!!!!Torna all'inizio della pagina

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