Mi sono lasciato andare e ho sbrodolato questo inutile e noioso racconto. Scusatemi se potete. Non siete costretti a leggerlo. Anzi...
In origine iniziava così "Questa è una discesa che pensavo da diversi aaanni, avevo viistooooo alla Parigi Dakaaaaar e io e Matteeeo volevamo faare un canaaale SEEEECCO", poi ho pensato che non tutti avrebbero capito.Sturno ho fatto il possibile per renderlo epico e Oooold Scuuuuul come piace a te, ma temo di non esserci riuscito fino in fondo. Scusa se ti ho deluso. Puoi prenderlo e cambiarlo, aggiungici magari un bivacco con tempesta a metà parete, in truna e con un piede ghiacciato.
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Discesa Diretta Nord Ovest Vallestrina
Anche detta Magic Cervellinea, o Via dei Conigli Sciolti, o Via della Vagia Broda, o...
Sabato 7 Aprile 2007, giornata come tante sul Crinale. Sole, impianti aperti, tanta neve, fuoripista in ottime condizioni primaverili e l'entusiasmo delle grandi adunate. Nonostante qualche assenza di rilievo la compagnia è quella delle occasioni storiche e le prime uscite, tra Lago Saporito, Bora, Piella, Angelo e Ghiacciaio sono all'insegna dell'Euforia! Lasceranno un segno in questa stagione e avranno un ruolo importante nell'allargare il sorriso del ricordo di questa giornata.
Le ore passano e le discese si susseguono in un crescendo di divertimento e confidenza con una neve giocosa che permette (quasi) tutto. A patto di mollare quanto basta gli sci, meglio se larghi, in modo da farli decollare su quel manto umido e appesantito dal sole, ma ancora accessibile e in grado di sorreggerti senza impantanarti, di perdonarti senza punirti.
Pomeriggio, il caldo si fa sentire e l'arsura cresce. Il Battisti diviene ancora una volta la meta, tanto gradita quanto ormai obbligata, per rifocillare lo stomaco e dare ristoro alla gola secca. Sette maschioni a torso nudo invadono la sala Gastone Borghi del rifugio ed è baracca, ancora una volta. Iniziamo a mangiare (e bere...) alle 16 e l'ultimo brindisi lo leviamo al cielo poco dopo le 17:30. Nel mezzo tanti discorsi, le lezioni piccanti del Mullah, tante risate, e la decisione, inevitabile, di scendere salutando da vicino il Vallestrina.
Perchè una vera Giornata Euforica degna di questo nome non può che concludersi con una discesa al cospetto della montagna che, forse più di ogni altra cima del nostro Crinale, regala emozioni selvagge di libertà e rispetto. Con quella piramide rocciosa che rapisce lo sguardo già da quando, sulle cresta del vallone antistante, l'immaginazione precede l'azione ed è già sul fondo, al limitare del bosco, dopo avere tracciato curve larghe e perfette, in quell'anfiteatro naturale che risuona della gioia di tutte le discese fatte e sognate.
Oppure c'è la tentazione della salita, su, tra le punte della montagna, porta-finestra del dolce pendio verso sud, un vero balcone privilegiato dove sciare dominando la pianura.
Oppure... no, quello è solo un sogno proibito...
Le 18 sono passate da pochi minuti e il sole inizia la lenta discesa bucando le rade nuvole. Dopo una breve sosta contemplativa all'inizio della cresta del vallone convinco il Mullah e Matte a risalire il pendio sud del Vallestrina fino alla cima. Per il primo c'è la prospettiva di saggiare per la prima volta le nevi "tra le punte", a Matteo basta uno sguardo e qualche commento sulle condizioni dei canali bassi, quelli che da un terzo/metà cresta ovest si tuffano nel vallone, per convincersi a risalire. Penso che a nessuno, in quel momento, sia minimamente balenata in testa l'idea, la possibilità di qualcos'altro... C'era talmente tanta rilassatezza e appagamento per quella splendida giornata che, almeno per quanto mi riguarda, il motivo principale per cui volevo andare in cima era godersi lo spettacolo dell'entusiasmo contagioso del Mullah giù da quella montagna simbolo.
Salutiamo gli altri (scenderanno in prossimità del sentiero estivo) e iniziamo la risalita su neve sfondosa e collosa, quanto basta per permetterci di non montare le pelli di foca. Dopo aver disegnato poche e ampie diagonali buco per primo la cresta sommitale, a metà tra le due punte Ovest del Vallestrina. Vedo Omar, abbastanza indietro, litigare con la polenta e Matteo, con gli attacchi fissi da pista, ancora più indietro. Sono solo sulla cima. Sempre sorprendente da qui il panorama. Non è la montagna più alta, a Ovest il crinale supera quasi subito i 1900 metri e copre presto la visuale, eppure...
"Pling..."
Ma cos’è questo rumore? Sarà mica l’inizio di un embolo!?
Mi sgancio gli sci e cammino circospetto verso il bordo, mi sporgo, guardo in basso e affondo lo sguardo giù per il canale diretto; la parete è quasi verticale con continui salti di roccia inframezzati da nevai precari, eppure
"Pling... PLING!"
Calma, un respiro profondo. Cerco conforto altrove, immaginando quanto debbano essere belli e fattibili gli altri canali più in basso. Arriva Omar, mi raggiunge sulla vetta, si guarda intorno e, quasi innocentemente mi chiede "...com’è?".
"Com’è cosa!?" penso io intontito, forse facendo finta di non capire.
La domanda rimane sospesa a metà e, tra una battuta e l’altra, l’occhio scivola a ripetizione giù per quel canale appena accennato, appeso a una parete che non c'è. Per la prima volta mi scappa detto "Però.. sai che forse forse...", penso che Omar lì abbia compreso, fiutato qualcosa...
Arriva Matteo. Ci guardiamo da lontano, quello che accade in un istante penso sia rimasto impresso solo nell’aria tra me e lui, giusto il tempo necessario affinchè una brezza lo cancellasse dalle cose tangibili. Capisce tutto da una mia espressione e da un movimento della testa. Si precipita sul bordo, guarda in basso, mi guarda un’altra volta e ho la conferma che l’embolo è partito: oggi si fa qualcosa di bello.
Non ricordo bene quello che ci siamo detti, ma abbiamo iniziato a studiare le traiettorie, a considerare le difficoltà, tranquilli, come se si trattasse della cosa più semplice del mondo. Entriamo qui, curviamo là, passiamo su quelle rocce, sfruttiamo quel nevaio, curva, contro curva, inversione, salto... il tempo di un respiro, una breve pausa e Omar è già là che scende dall’altra parte, con la promessa di fotografare tutto da basso. Sì, ok, ma... fotografare cosa!? Ormai è chiaro a tutti.
Matte come al solito è quello più deciso, ormai quella discesa non gliela toglie nessuno, e la sua decisione abbatte anche le ultime mie perplessità. Ci carichiamo a vicenda. Un urlo a Omar, che nel frattempo è arrivato ai piedi della parete scendendo il canale di mezzo (la sua prima volta… complimenti!), e Matte si prende il giusto onore di aprire la discesa.
Partenza esattamente dalla cima, che emozione. Il sole continua a calare, sono più o meno le 18:30, i raggi di luce giocano con le nuvole e contribuiscono a rendere ancora più suggestiva l’atmosfera. Pronti via, è il momento. Gli sci ballano nel vuoto, taglio di qualche metro verso sinistra, stop, curva saltata verso destra, traverso su rocce e prima vera sosta sul primo nevaio una decina di metri sotto la vetta.
E’ il mio turno. Cacchio... quanta neve hanno portato via gli sci da tuaro di Matteo! E le lamine dei miei Legend dove le appoggio? Tranquillo, oggi la parete è vogliosa e si concederà a tutti e due. Non fare caso all’erba e ai sassi che affiorano, c’è ancora spazio.
Taglio verso sinistra, stop, non ho idea di quanto fosse la pendenza in quel punto. Guardo Matteo più sotto, ha tirato foto la macchina foto e mi punta. Il Mullah è un puntino lontano, quasi a picco. Subito sotto di me c'è un salto verticale di rocce sul quale vedo scivolare via una cascatella di neve smossa dai miei sci. Tranquillo, queste cose le sai fare. Mi sento a mio agio e, fatto preoccupante, non in pericolo. Quindi punto le racchette, sollevo di forza gli sci (imprecando un po’ contro ognuno di quei 188 cm non proprio comodi in quelle condizioni) e volo per la curva saltata più emozionante.
Ottimo atterraggio su neve che come da previsioni non tradisce. Urlo di gioia. Oggi ce la facciamo davvero. Raggiungo il nevaio dopo un traverso durante il quale, aggrappato alle rocce, ho guardato negli occhi la parete a pochi centimetri.
Da qui in poi faccio fatica a ricordare tutto nei particolari. Ci sono delle belle curve su un iniziale pendio ben innevato, poi altre rocce, altre curve saltate col cuore in gola, da nevaio a nevaio, superando piccoli salti rocciosi; c’è l’erba ghiacciata, c’è un’inversione old school, c’è una scalettata, c’è il nevaio finale con rivolo incluso e c’è soprattutto l’uscita a tutta dalla parete, gridando di soddisfazione, fino a Omar. Poi la stretta di mano con Matte e i primi commenti concitati. E’ Euforia!
Grazie Vallestrina, grazie Matte, grazie Mullah, grazie tutti. Una bella esperienza, vissuta con semplicità, senza troppi fronzoli, senza premeditazione esasperata, nata per il semplice piacere di sciare. Il fatto di essere stati i primi è una ciliegina sulla torta e un motivo di soddisfazione in più, inutile negarlo, ma è poco in confronto a tutto il resto.
Ragas, abbiamo avuto culo, condizioni della neve perfette, era forse un po’ pochina, qualche cm in più non avrebbe guastato, ma la consistenza, per la maggior parte della discesa, era la più sicura possibile. Ci siamo trovati, un po’ per caso, nel posto giusto nel momento giusto. Al nostro posto in tanti di voi sarebbero potuti scendere come abbiamo fatto noi. Per questo mi piace considerare questa prima anche un po’ vostra e di tutto il Crinale.
Ma lasciatemi dire (forse anche per alleggerirmi la coscienza) che con condizioni diverse bisogna veramente stare all’occhio. C’è da farsi male in quel canale se preso non con le dovute precauzioni e con la smania di scendere.
Ok, l’ho detto. Adesso possiamo tornare a cazzeggiare!
Sturen… il nostro scambio di messaggi il sabato sera da Pianvallese lo ricorderò a lungo!
Omar… sei un grande! Sei la vera essenza dello sci libero! Con te qualsiasi neve e discesa è Powder Euforia!
Matte… bè… grazie!
Cristian, ti ho lasciato una dedica su una roccia sotto la vetta. E un calzino sporco per ricreare il fantastico clima della Bum-Room 24. Questa discesa la dedico anche a te.
Beddo, coi Sumo tre curve ed eri giù.
Robbi, lo ammetto, è tutto merito tuo e del tuo lambro.
Arsura, a proposito di lambro… dici che dovrei smettere?
Giò, ti ci porto, a patto che in cima sputi sangue coma sul Toula.
Non posso citare tutti, quindi vi dedico un IRRUATIO collettivo (in senso idale)!!!
PS c’è per caso un faggio che si muove a valle!?
Appendice 1
Ho provato a tracciare nel dettaglio la linea di discesa, ma i ricordi non sono del tutto chiari in alcuni punti. Potrei sbagliarmi e avere improvvisato più di un cambio di direzione. Matte se ti ricordi meglio correggi pure! Comunque, in linea di massima e per i passaggi chiave, dovremmo esserci.
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Girarsi indietro a guardare e pensare:
"Quella è la mia traccia, dunque esisto".