Alpe di Vallestrina (1901 m)
da Pian del MonteDislivello: 870 metri
Tempo di salita: 3 ore
Difficoltà: BS
Chi è già salito sull’Alpe di Vallestrina scagli la prima
pietra! E’ una montagna dal destino singolare; situata nel bel mezzo di una
catena montuosa frequentatissima da escursionisti e sciatori, l’Alpe di
Vallestrina è stranamente ignorata dai sentieri del CAI. Il vicino Monte Ravino
è toccato dal segnavia 607, sicchè molti escursionisti ne guadagnano la cima,
perlopiù d’estate. Il sentiero, però, giunto all’insellatura che sta fra il
Ravino e il Vallestrina (Passo della Volpe) devia sui pendii del fianco sud
dell’Alpe, evitandone la vetta.
Sicchè l’Alpe di Vallestrina rimane una meta
per intenditori, per collezionisti di cime.
Sulla lunga cresta sommitale dell’Alpe si distinguono 3 punte. La più alta è quella centrale. Sulla vetta che si protende verso il Passone giungono i pochi alpinisti che risalgono con piccozze e ramponi la parete nord, percorsa da una bella via di misto. La cima sud, invece, si
protende verso la Val Calda, la bella conca compresa fra il Vallestrina e il Ravino, sul versante est.
Dalla strada Case Cattalini – Abetina Reale (visibile in basso a sinistra) la discesa è ben visibile).
Allo sciatore l’Alpe di Vallestrina propone una invitante sciata sui prati sommitali che guardano verso la pianura. E’ una gita breve ma remunerativa, la sciata non è lunga ma
appagante e, per chi li desidera, propone anche interessanti passaggi tecnici. L’itinerario di seguito descritto è un anello remunerativo anche dal punto di vista paesaggistico.
La discesa è ben visibile anche da Pian del Monte, punto di partenza di questa gita. Si svolge sul pendio compreso fra la cima centrale e quella sud, snodandosi prima sugli ampi prati sommitali e poi, seguendo
una lingua di prato sgombra da vegetazione, si insinua profondamente nel bosco, fino ad una radura ben evidente dalla cima.
SalitaDa Pian del Monte si segue il segnavia CAI n° 611 in direzione del Passone di Vallestrina. Dopo aver percorso un lungo tratto iniziale in falsopiano, si incrocia il segnavia n° 609 Civago-Febbio, che si abbandona immediatamente per continuare a salire lungo il sentiero 611. Si oltrepassa un acquedotto sulla sinistra e si giunge subito dopo ad incrociare la carrareccia sulla quale si snoda l’itinerario di sci di
fondo Pian Vallese (Febbio) – Case di Civago, indicata da segnali giallo-blu.
Si segue la carrareccia e destra (dalla parte sinistra giungeremo al ritorno)seguendo le indicazioni CAI, oltrepassando ben presto una torbiera ormai riempita che si lascia sulla destra. Si supera una ripida rampoa giungendo nei pressi di un secondo acquedotto, la cui opera di presa è circondata da un reticolato metallica che si costeggia seguendolo tenendolo alla propria
sinistra. Subito dopo il sentiero sale un tratto ripido nel bosco, nel quale occorre fare attenzione poiché i segnali sono radi. In breve si esce dal bosco ai piedi della Parete Nord dell’Alpe di Vallestrina. Si continua a salire nel fondo del vallone, tenendosi alla base della parete (che occasionalmente scarica slavine di grandi dimensioni, attenzione in caso di abbondante
innevamento!). Si seguono le zone a minore a pendenza, fino a giungere, percorrendo un ultimo tratto più ripido, sul Passone di Vallestrina, nel punto della cresta più vicino alla parete nord anzidetta. Si piega quindi decisamente a sinistra risalendo i pendii del versante sud dell’Alpe, puntando alla cima centrale che si raggiunge in breve.
Discesa
Una volta in vetta, conviene individuare
la via di discesa, identificando la radura nel bosco che si dovrà raggiungere (vedi foto). Dalla cima si segue brevemente la cresta in direzione della cima sud, per poi divallare ben presto lungo il versante est. Si segue il pendio al centro nella prima parte, poco ripida e molto divertente, fino a giungere ad un cambio di pendenza. Piegando a sinistra si raggiungono pendii più abbordabili, mentre spostandosi a destra la pendenza incrementa.
Si raggiunge il limitare del bosco con bella sciata, dirigendosi poi a destra per seguire una lingua di prato che si insinua nella vegetazione. Percorrendo un ultimo tratto più
stretto si giunge alla radura individuata dalla cima. Se ne esce dalla parte opposta, entrando nel bosco rado che permette un’agevole sciata. Si scende piegando
a destra fino a giungere, nel giro di poche centinaia di metri, sul fondo di una piccola vallecola che si risale dalla parte opposta, raggiungendo così su una carrareccia. La si imbocca verso sinistra, in discesa, e si divalla con bella sciata facendo attenzione a non perdere la mulattiera, in alcuni tratti
poco evidente. Si raggiunge in breve una carrareccia più evidente; si tratta della stradina che, staccandosi dalla pista di fondo Pian Vallese – Civago, sale verso la Val Calda fino al Passo della Volpe. La si imbocca svoltando a sinistra e, subito dopo, si raggiunge la pista di fondo, riconoscibile per la presenza di segni giallo-blu. Subito dopo averla imboccata a sinistra, si giunge ad un bivio. La carrareccia, ben tracciata, che scende a destra porta in breve sulla strada carrozzabile a fondo naturale Case Cattalini – Segheria dell’Abetina Reale, che può essere un punto di partenza alternativo della gita (vedi nota al termine della descrizione). Noi invece piegheremo a sinistra e seguiremo i segnali giallo-blu in falsopiano, con prevalenza di discese, fino a
ricongiungerci al sentiero 611 percorso in salita. Da qui, piegando a destra, in breve si torna a Pian del Monte.
Dalla vetta dell’Alpe di Vallestrina, il pendio ove si scende è ben visibile.
Al centro dell’immagine si scorge la radura nel bosco che occorre raggiungere.
Volendo percorrere in salita l’itinerario di discesa, occorre prestare particolare attenzione in tre punti. Il primo è quello nel quale occorre abbandonare la pista di fondo Pian Vallese – Civago per salire verso la Val Calda. Non si presentano in questo caso particolari problemi di orientamento, poiché è sufficiente continuare lungo la
carrareccia sulla quale la pista di fondo si è fino ad allora snodata, invece di seguire i segnali giallo-blu che scendono nel prato a sinistra. Dopo poche centinaia di metri, in corrispondenza di una marcata curva a sinistra, occorre imboccare una carrareccia più stretta che si diparte in salita sulla destra. Di difficile individuazione può risultare infine il punto nel quale occorre abbandonare la carrareccia per raggiungere la radura posta sotto la vetta. Si tenga
presente che la carrareccia inizialmente sale dirigendosi verso destra, per poi
puntare direttamente verso la cima. Nel momento in cui piega a sinistra, verso
la Val Calda, occorrerà abbandonarla, proseguendo nel bosco in direzione della
vetta centrale dell’Alpe di Vallestrina.
Note: a) la gita può essere compiuta anche partendo dalla strada Case Cattalini – Abetina Reale. Questa alternativa è sicuramente preferibile in caso di scarso innevamento, qualora la strada sia transitabile. Il punto di partenza è facilmente individuabile poiché si riconosce la carrareccia, menzionata nella descrizione
della gita, che si stacca sulla destra. E’ presidiata da un cartello di divieto d’accesso, nelle cui vicinanze si trova una tabella indicatrice dei sentieri della zona.
b) Nel caso scendendo dall’Alpe di Vallestrina, dopo essere usciti dalla radura nel bosco, non si riuscisse a rintracciare le carrarecce descritte, si tenga presente che scendendo nel bosco senza percorso obbligato, lungo la massima pendenza, si giunge in breve sulla pista di fondo Pian Vallese – Civago, ben evidente e quindi impossibile da perdere. Dalla pista, svoltando a sinistra, si torna in breve al sentiero 611.